La classificazione dei gruppi sanguigni si deve al biologo austriaco Karl Landsteiner
Esiste una correlazione tra gruppo sanguigno e vulnerabilità nei confronti del Covid. La classificazione dei gruppi sanguigni si deve a Karl Landsteiner, biologo austriaco che nel 1901 individuò il sistema Ab0. In particolare scoprì che ha distingure i tipi di sangue era la capacità di agglomerare i globuli rossi. Per questo motivo a ognuno di noi appartiene un determinato gruppo sanguigno A, B, AB, 0. Secondo questa classificazione è possibile somministrare trasfusioni seguendo rigorosi criteri che al giorno d’oggi sono una prassi.
Per tornare al soggetto osserviamo che le persone con gruppo sanguigno 0 sono meno soggetti al rischio Covid-19, mentre quelle con i gruppi A e AB potrebbero risultare più vulnerabili. La testimonianza è data due studi pubblicati sulla rivista Blood Advances. Studi condotti dagli esperti dell’Odense University Hospital, dell’Università della Danimarca meridionale e dell’Università della British Columbia.
“Potrebbe esistere una collegamento tra le due cose – sostiene Torben Barington dell’Odense University Hospital e dell’Università della Danimarca meridionale -, ma saranno necessari ulteriori studi per comprendere meglio le implicazioni delle informazioni che abbiamo raccolto”.
Il team di ricerca ha preso in considerazione i pazienti Covid-19 ricoverati in ospedale a Vancouver, in Canada. In quelle circostanze ha scoperto che coloro che avevano il gruppo sanguigno A e AB tendevano ad avere più bisogno di ventilazione meccanica.
“Lo scopo del nostro lavoro – commenta Mypinder S. Sekhon dell’Università della British Columbia -, credo sia l’attenzione al gruppo sanguigno in relazione alla gravità e alla suscettibilità al coronavirus. In queste indagini abbiamo considerato soprattutto le complicazioni a polmoni e reni”.
“Questi risultati – concludono gli studiosi -, suggeriscono che i pazienti con gruppi sanguigni A e AB potrebbero essere più soggetti a sintomatologie gravi. Ora è necessario continuare a indagare su questi fenomeni che potrebbero contribuire a rivelarci strumenti e modalità di approccio per affrontare l’emergenza sanitaria”.