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Natale in zona rossa per oltre metà delle famiglie italiane
Roma – 24 dicembre 2020. Con l’entrata di tutte le regioni in zona rossa per le feste, oltre la metà delle famiglie italiane (52%) prepara in casa i dolci tipici del Natale. Motivo valido a sfruttare il maggior tempo da trascorrere tra le mura domestiche. Inoltre, per garantirsi a tavola prodotti genuini delle tradizione. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’ diffusa in occasione della vigilia del Natale.
La necessità di passare il tempo fra le mura domestiche a causa delle misure anti Covid, ha spinto al ritorno della cucina casalinga fai da te. Così sottolinea la Coldiretti: la riscoperta di ricette e dolci della tradizione, la preparazione dei piatti tradizionali delle feste è continua. Un’attività tornata ad essere gratificante per uomini e donne. E’ inoltre antidoto alle tensioni e allo stress provocate dalla pandemia.
Natale e pandemia: aumento record degli acquisti nel 2020
Con l’Italia in zona rossa per le feste di fine anno e la chiusura dei ristoranti, si registra un aumento record della spesa con gli acquisti alimentari domestici. Fanno segnare un aumento record del 7% nel 2020. Un valore di 11,5 miliardi di euro di spesa in piu’ rispetto allo scorso anno. Questo, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base delle stime Ismea per l’intero anno.
In particolare crescita boom per le uova: segnano un +16,1%, mentre gli acquisti di farina sono cresciuti del 41% per effetto della tendenza degli italiani a sbizzarrirsi preparando pasta, torte, pizze e biscotti. Volano anche frutta e verdura con aumenti rispettivamente dell’9,1% e 8,4% ma anche le carni fresche (+9,54), con pollo e maiale tra i più gettonati, rispetto a gennaio-settembre 2019.
Bene anche l’olio extravergine d’oliva che – continua la Coldiretti – fa registrare un aumento del 7,1%, il latte (+5,1%), la pasta (+9,2%) e il riso (+10,2%), secondo una proiezione annuale sulla base dei dati relativi ai primi nove mesi. E volano anche gli acquisti familiari di di spumanti con un balzo del 12,1% a dimostrazione della volontà degli italiani di voler comunque festeggiare in casa.
A livello generale l’aumento della spesa alimentare nelle case – continua la Coldiretti – non è bastato però a compensare all’interno delle filiere produttive il crollo dei consumi alimentari fuori casa in bar, ristoranti e pizzerie dove la spesa registra nel 2020 un drammatico calo per un valore di 41 miliardi di euro, per effetto delle città svuotate da turisti e lavoratori.
Una drastica riduzione dell’attività che – conclude la Coldiretti – pesa sulla vendita complessiva di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.
