Natale spaziale

Natale spaziale per i sette astronauti

In tutte le parti del mondo il pranzo di Natale fa i conti con il Covid tra restrizioni e tradizioni stravolte. Diverso dal natale spaziale dei sette astronauti nella Stazione spaziale internazionale.

Assolutamente diverso il Natale per i sette astronauti e cosmonauti della Stazione spaziale internazionale: un Natale spaziale. Infatti, festeggeranno a quasi 400 mila chilometri di distanza dalla Terra.
L’equipaggio formato dagli astronauti della Nasa Kate Rubins, Victor Glover, Michael Hopkins e Shannon Walker, il giapponese Soichi Noguchi e i russi Sergey Ryzhikov e Sergey Kud-Svechkov hanno un menù liofilizzato. Ma che è riuscito a sintetizzare qualche piatto della tradizione dei diversi paesi rappresentati.

In passato, però, c’era stato anche chi era riuscito a sfornare dei biscotti. Come accadrà per molte famiglie chiuse nel lockdown terrestre, che si scambieranno gli auguri attraverso le piattaforme di telecomunicazioni come Zoom o Meet, anche i sette avranno la possibilità di parlare con i loro familiari. Ma con collegamenti satellitari.

Forse un natale diverso, con una prospettiva differente. Gli astronauti possono, infatti, osservare le bellezze che offre la Terra da quell’altezza.
La struttura della stazione, con i suoi oltre cento metri di intelaiatura, copre un’area maggiore di qualsiasi altra stazione spaziale precedente. Tanto da renderla visibile dalla Terra a occhio nudo.

Le sezioni da cui è composta sono gestite da centri di controllo, resi operativi dalle agenzie spaziali che partecipano al progetto. Viaggia ad una velocità media di 27600 km/h, completando 15,5 orbite al giorno. E viene mantenuta in orbita a un’altitudine compresa tra 330 e 410 km dal livello del mare.

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About Francesca Pinna

Amo il mare, la tradizione, il cibo: la mia terra, la Sardegna. Quindi da ciò potreste dedurre che amo osservare i bei tramonti, godermi la tranquillità che regna in questa regione, e mangiare. Ma a parte ciò, sono una persona che ama imparare, per migliorarmi ogni giorno sempre di più. Perché un bel giorno voglio girarmi, guardarmi dietro le spalle e poter dire: «Sì, hai raggiunto un bel traguardo e ne hai fatto di strada!»

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