Per la prima volta l’Università di Cagliari ha preso parte all’importante iniziativa organizzata dall’Università dell’Indonesia, GreenMetric. Riconosciuta come la prima e unica classifica universitaria mondiale sulla sostenibilità. Il risultato è il 300° posto su oltre 900 atenei di tutto il pianeta, al 20° tra gli italiani.
La valutazione è avvenuta su sei parametri: Ambiente e infrastrutture, Energia e cambiamento climatico, Rifiuti, Acqua, Trasporti, Istruzione e ricerca. Sulla base dei dati raccolti dal gruppo di lavoro composto dai docenti referenti di ateneo per la RUS, la rete delle università sostenibili. Quindi, Italo Meloni, Sofia Cosentino, Aldo Muntoni, Antonio Pusceddu, Donatella Rita Petretto, Alfonso Damiano, il Prorettore per l’Internazionalizzazione Alessandra Carucci. E la coordinatrice per l’attuazione delle politiche di sostenibilità dell’Ateneo della Direzione Acquisti e Appalti Daniela Zedda.
L’attività di indagine, inoltre, ha coinvolto le direzioni amministrative e tutti i dipartimenti dell’ateneo guidato da Maria Del Zompo.
I punteggi assegnati dai valutatori evidenziano una buona posizione nei parametri Rifiuti, Acqua, Istruzione e ricerca, mentre occorre potenziare le misure su Ambiente e infrastrutture, Energia e cambiamento climatico.
La valutazione positiva ottenuta proietta l’Università di Cagliari tra i primi trecento atenei al mondo. E al ventesimo posto tra le Università italiane, per quanto riguarda l’impegno profuso fino ad ora nell’attuazione delle politiche di sostenibilità ambientale. Il lavoro di tutte le componenti accademiche dovrà puntare al miglioramento delle azioni. Per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030.
“Grazie ai dati raccolti e alla valutazione ottenuta, – ha spiegato al Senato Accademico il docente Italo Meloni, delegato del Rettore per la RUS – l’Ateneo dispone oggi di un punto di partenza, che consentirà di individuare i punti di forza e le aree di criticità. Per capire su quali aspetti dobbiamo crescere e migliorare. Con la consapevolezza, quindi, che questo lavoro rappresenta uno stimolo per organizzare ancora meglio le informazioni, sistematizzare i dati, accrescere la qualità. E la sostenibilità dell’Università di Cagliari”.