Lockdown persi miliardi per ristoranti e agriturismi nel 2020. Il taglio delle spese di fine anno a tavola rischia di dare il colpo di grazia ai consumi alimentari degli italiani.
Il lockdown rischia di dare il colpo di grazia ai consumi alimentari degli italiani che nel 2020 scendono al minimo. Da almeno un decennio non si aveva un crack di questo genere per la ristorazione. Ristorazione che dimezza il fatturato per una perdita complessiva di quasi 41 miliardi di euro nel 2020. E’ quanto emerge dal bilancio di fine anno sui consumi alimentari fuori casa elaborato dalla Coldiretti. Grazie ai dati Ismea emerge che il settore della ristorazione è stato quello più duramente colpito dalla pandemia.
Quasi un italiano su dieci per il menu della vigilia o di Natale ha fatto ricorso all’asporto o alla consegna a domicilio. Ciò registra un record storico, mai avvenuto prima per i 360mila locali della ristorazione presenti in Italia. In molti quindi – sottolinea la Coldiretti – non hanno voluto rinunciare alla tradizione ed hanno scelto di cogliere l’opportunità offerta dalla ristorazione anche in zona rossa dove l’asporto e la consegna a domicilio sono consentite fino al coprifuoco delle 22. Una boccata di ossigeno per molte realtà della ristorazione stremate dalle difficoltà provocate dalla chiusura forzata in un periodo in cui si realizza quasi 1/5 del fatturato dell’anno.
Una situazione di difficoltà che ha fatto chiudere il 14,4% di bar e ristoranti secondo Confcommercio e gli effetti della chiusura delle attività di ristorazione – continua la Coldiretti – si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.