Digital tax: l’ANSO contro la bozza del provvedimento: «Si introduce un ulteriore balzello del 3% per chi già paga le tasse in Italia»
«Da anni sentiamo parlare di digital tax. Come contribuenti italiani, siamo contenti che finalmente si sia trovato uno strumento per far pagare le tasse a tutti gli operatori. Essi, hanno potuto giovarsi di lacune nei vari sistemi fiscali italiani ed europei. Tuttavia, stupisce che questo provvedimento finirà per colpire tutti gli editori digitali italiani. Anche i più piccoli, e inoltre, regalerà un ulteriore balzello del 3%». Lo dice l’ANSO, Associazione Nazionale Stampa Online. L’organo, rappresenta oltre 150 testate digitali locali e non che operano sul mercato italiano. Così contesta il disegno della nuova norma.
In cosa consiste il provvedimento
Nella bozza del provvedimento infatti si propone di colpire anche le revenue dei publisher di qualunque dimensione. Queste, ospitano inoltre, pubblicità fornita da Google. Il testo non si limita a tassare il corrispettivo di Google, ma esplicitamente include quelli dei publisher. Al paragrafo 3 punto 5, la bozza di provvedimento recita: “Ai fini del computo dei ricavi imponibili […] rilevano i corrispettivi percepiti dai soggetti passivi dell’imposta. Altresì si occupano di collocare il contenuto pubblicitario mirato su siti di terzi. Come i corrispettivi percepiti dai soggetti passivi dell’imposta che ospitano nel sito web tale contenuto pubblicitario”. Così facendo, è evidente che tutti gli editori che ospitano le pubblicità di Google si vedranno tassare ulteriormente un ricavo. Tuttavia già tassato e su cui già paga le tasse.
L’appello dell’ ANSO
In un contesto di crisi e di difficoltà di reperire pubblicità diretta gli editori, di ogni dimensione, hanno potuto godere di ricavi dalle pubblicità. Esse derivano dai network internazionali; alla fine di un 2020 tragico per la vita di milioni di italiani. Questo anche per l’economia di tutto il paese, dove gli editori digitali hanno rappresentato l’ultima frontiera dell’informazione. Vedersi colpire da questo ingiusto ulteriore tassello è deprimente.
«Facciamo un appello al sottosegretario all’Editoria on. Martella, ai membri del Governo e del parlamento italiano. Lo facciamo perché sia rettificata la norma. Inoltre, siano esclusi dalla nuova tassazione tutti i soggetti che già pagano regolarmente le tasse in Italia. Come ANSO siamo disponibili a spiegare, nel caso ci fosse la necessità, il funzionamento di questi network e la ricaduta sul mondo della piccola editoria digitale».