Alti livelli di anidride carbonica, per i cambiamenti climatici, possono potenziare gli organi sessuali di pesci.
Questo secondo un comunicato dell’Università di Adelaide, Australia, che annuncia un nuovo studio pubblicato sulla rivista PLOS Biology.
Secondo i ricercatori, esistono alcune specie di pesci che possono aumentare la propria capacità riproduttiva, grazie ad organi più grandi in condizioni di acque più acide. Conseguenza diretta di un maggior quantitativo di anidride carbonica negli oceani. E si tratta di risultati preoccupanti considerando che la maggior parte degli scienziati prevede un aumento di CO₂ nei nostri mari. Aumenti che diverranno netti e molto significativi entro la fine del secolo.
CO₂ viene assorbita da oceani
La CO₂ presente nell’aria, infatti, viene in parte assorbita dagli oceani. Ma il processo di assorbimento dell’anidride carbonica provoca anche l’acidificazione delle acque, come spiega Ivan Nagelkerken. Un ricercatore dell’Istituto per l’ambiente dell’Università e dei Laboratori di ecologia dei mari meridionali della suddetta università australiana.
Pesci della famiglia Tripterygiidae
Già in passato era stato scoperto che diversi pesci possono mutare la propria fisiologia o il proprio comportamento in condizioni di maggiore acidificazione. Ma questa è la prima volta che si scopre che un pesce può moltiplicare la propria capacità riproduttiva in queste stesse condizioni. Nello specifico i ricercatori hanno studiato i pesci della famiglia Tripterygiidae, detti anche in lingua inglese “triplefin”, per la presenza di tre pinne. I ricercatori notavano che in condizioni di maggiore acidificazione i maschi producono più sperma. E le femmine più uova.
Nessun costo fisiologico
Non notavano effetti negativi. Le gonadi con dimensioni maggiori, per esempio, non comportano costi a livello fisiologico. L’unico risultato aggiuntivo a livello comportamentale era rappresentato dal fatto che i maschi mangiano di più. In particolare si nutrono di più alghe che sono più abbondanti con condizioni di elevata CO₂ ambientale, come spiega lo stesso Nagelkerken.
Più acidificazione: più cura per le uova
Le femmine, invece, sembrano preservare le energie per investirle in ovaie più grandi. Inoltre, in condizioni di maggiore CO₂, i maschi tendono a prendersi più cura delle uova, cosa che ha un effetto positivo sulla prole.
Si tratta di una di quelle poche specie che, secondo gli scienziati, riusciranno a capitalizzare i cambiamenti ambientali in corso, in questo caso l’acidificazione degli oceani. Aumentando, quindi, la propria popolazione.