Lo scontro a Bono sulla celebrazione delle messe non si placa. A poche ore dall’Epifania. Il vicesindaco del Comune in provincia di Sassari, Nicola Spanu firma una nuova ordinanza. Con cui dispone, tra l’altro, la sospensione di tutte le cerimonie religiose in presenza di fedeli. Compresi i funerali se non in cimitero e con massimo 15 persone.
L’1 gennaio la vicenda aveva quindi varcato i confini comunali e territoriali. Coinvolgendo il vescovo di Ozieri, Corrado Melis. Che aveva bollato un’analoga ordinanza del 29 dicembre come “un’indebita e grossolana ingerenza nella sfera del culto”. E la prefetta di Sassari, Maria Luisa D’Alessandro, che aveva dunque messo fine alla riedizione in chiave Covid della saga di “Don Camillo e Peppone”. Annullando il provvedimento. E inoltre adducendo tra le motivazioni anche la mancanza delle ragioni per cui il documento non veniva firmato dal sindaco ma dal vice sindaco.
Elencati quindi i riferimenti normativi, Spanu denuncia che “il numero di positivi comunicato dall’Ats è nettamente inferiore rispetto alle segnalazioni pervenuteci, che fanno supporre un dato relativo a circa 300 positivi”. Ma soprattutto il vicesindaco precisa che l’ordinanza sindacale è firmata da lui perché “il sindaco è assente per motivi di salute”.
Ora dunque a contestare la reiterata ordinanza nonostante l’annullamento della Prefettura, è il parroco, don Mario Curzu, che già sulla prima si era espresso nettamente via social, definendola su Facebook “una brutta e triste e pagina”. “Ho ricevuto dal parroco di Bono il mandato di procedere all’immediata impugnazione dell’ordinanza davanti alla competente giurisdizione”, riferisce l’avvocato Ivano Iai.
“Il provvedimento è lesivo dei principi costituzionali in materia di libertà religiosa e di esercizio del diritto di culto – afferma il legale – ed è adottato nonostante sia già intervenuto l’annullamento da parte del prefetto di Sassari di precedente e analoga ordinanza, in contrasto con le disposizioni legislative dello Stato”.