Nucleare: sit-in a Cagliari, “Sardegna ha già detto no”. Il Comitato No scorie consegnerà un documento per il Governo.
Nucleare in
Sardegna: ambientalisti e indipendentisti sardi domani in piazza per ribadire il No alle scorie nucleari nell’isola. Una delegazione del Comitato NonucleNoscorie consegnerà agli uffici territoriali del Governo, un plico. Esso contiene “tutti gli atti ufficiali e pubblici con i quali il popolo sardo e le sue istituzioni hanno manifestato chiaramente la indisponibilità del territorio sardo ad essere individuato come sito possibile del Deposito Unico per le Scorie Nucleari”.
Il tutto si svolgerà venerdì 8 gennaio alle 10.30in Piazza del Carmine a Cagliari, con la richiesta di trasmetterlo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Gli atti sono quelli relativi al Referendum del 2011, alle leggi e ordini del giorno regionali, alle delibere dei Comuni e delle Province, alla determinazione della Conferenza Episcopale Sarda.
La delegazione sarà accompagnata da un gruppo di aderenti al comitato Nonucle-Noscorie che in piazza Carmine attuerà un sit-in con striscioni e bandiere. Inoltre il comitato, a seconda dell’evolvere della questione, si dice “pronto a chiamare il popolo sardo a mobilitazioni di massa anche nel non rispetto delle norme restrittive imposte dai Dcpm”.
Il Comitato NonucleNoscorie
Il Comitato
NonucleNoscorie è contro il nucleare in Sardegna e contro il nucleare in qualsiasi altra parte del mondo. Il Popolo Sardo ha il diritto di decidere sul nucleare e sulle questioni che riguardano il proprio territorio ed il proprio futuro.
Dalla partecipatissima riunione è emersa chiaramente la volontà di mettere in moto un coordinamento di tutti i gruppi che si riconoscono nella lotta al nucleare, per informare e mobilitare la gente affinché si voti e si raggiunga il quorum del 33% necessario a rendere valido il Referendum, per il quale si voterà probabilmente nella primavera del 2011.
A Santa Giusta è nato uno spazio di condivisione aperto a tutti i Sardi, indipendentemente dalla propria appartenenza partitica ed è stata l’occasione non solo per riflettere su una politica energetica ad alto rischio come quella nucleare ma anche per affermare il diritto del Popolo Sardo ad esprimersi su questioni di questo tipo.
La nostra Isola non ha bisogno del Nucleare in quanto energeticamente è già autosufficiente.
Il nostro Popolo ha il diritto di salvaguardare il proprio territorio dai rischi che possono derivare da questa nuova servitù.
Siamo chiamati ad una scelta di responsabilità verso le generazioni future.
Questa è una battaglia di civiltà nella quale tutti possiamo fare la nostra parte e dare un contributo.