Si tratta di un mito privo di fondamento, ma l’idea che potremmo imparare a far funzionare aree del cervello è indubbiamente affascinante. La verità però è che persino quando dormiamo, il cervello, tutto, è attivo
Come ci ricorda il neuroscienziato Sam McDougle in un articolo sulla rivista Mashable, l’origine di questa falsa credenza non è nota. Si pensa che uno dei primi a diffondere il mito sia stato lo scrittore americano Lowell Thomas. “Il professor William James di Harvard diceva che le persone usano in media solo il 10% delle loro capacità mentali”, scriveva infatti Thomas nel 1936. Peccato però che William James, non l’abbia mai detto. Altri attribuiscono invece la tesi ad Albert Einstein, nei suoi scritti però non ve n’è traccia.
Oggi comunque una lettura ingenua delle immagini del cervello fornite dalle tecniche di neuroimmagine funzionale potrebbe contribuire ad alimentare il mito. Queste tecniche di visualizzazione in vivo permettono di determinare quali aree cerebrali sono più attive di altre mentre stiamo svolgendo un determinato compito. Per una lettura più facile e immediata dei dati, appaiono colorate le aree associate in maniera specifica a quel compito, ma questo artificio grafico potrebbe essere fuorviante per i non esperti, facendo pensare che il resto del cervello sia silente.
Credenze popolari
Lo psicologo canadese Barry Beyerstein, in un saggio sulle credenze popolari riguardo la mente e il cervello, elenca alcune prove scientifiche che smentiscono la tesi secondo la quale il 90% del nostro cervello sarebbe inutilizzato: non esiste lesione cerebrale che non abbia conseguenze, se ci fossero aree del cervello non utilizzate sarebbero state eliminate nel corso dell’evoluzione, le tecniche di neuroimmagine consentono di osservare che in ogni momento tutto il cervello è attivo, non ci sono aree alle quali non sia stata attribuita una funzione, tecniche che permettono di monitorare l’attività di singoli nuclei di neuroni non hanno evidenziato l’esistenza di nuclei “spenti”.
Nonostante questo, negli Stati Uniti si crede di più al mito del cervello inutilizzato che alla teoria dell’evoluzione. Colpa forse del cinema.