Curiosità

Curiosità sul compleanno

Quando si è giovani o giovanissimi di solito va così: si attende con trepidazione il giorno del compleanno, i più entusiasti fanno pure il countdown, e nel frattempo ci si prepara

Si contratta con madri e padri sul numero di amici che si possono invitare, sugli orari e sulla loro stessa presenza. Poi quando il giorno arriva, finalmente, non ci si pensa nemmeno che si è diventati più grandi di un anno, dopo tutto ci si sente uguali identici a ventiquattr’ore prima. Ci sono pure persone che non amano granché festeggiare, preferiscono ritrovi intimi, tra pochi amici e parenti. Gradiscono solo qualche abbraccio, una serata in compagnia, senza esagerare. Ma quando si cresce e si diventa adulti, e poi si entra in quella fase della vita concordemente definita “mezza età” –  è meglio che non ci si pensi, a metà di cosa si trovi -, allora i compleanni incominciano a fare venire un po’ di orticaria. C’è persino chi preferisce non ricevere auguri di compleanno (chi scrive può testimoniare). In generale, basta una pizza a pranzo, o una torta come merenda.

er quanto possano essere differenti gli approcci delle persone nei confronti del loro giorno di nascita, è sicuro che molti aspetti sul compleanno, inteso come “istituzione” sociale, sono completamente ignoti. Lo storico Jean-Claude Schmitt ha dedicato un intero libro, L’invenzione del compleanno per illustrare i lati meno conosciuti del popolare anniversario.

Compiere gli anni in Cina

Marco Polo rimase stupefatto quando assistette alle celebrazioni del compleanno del Gran Khan, in Cina. Descrisse puntigliosamente i festeggiamenti nel Milione, come un’altra delle stramberie del popolo d’Oriente. In Cina, peraltro, gli anni sono contati a partire dal concepimento: chi ha trent’anni, in Occidente, in Cina ne avrebbe trentuno, poiché si aggiungono i nove mesi trascorsi nel ventre materno e si arrotonda per eccesso.

Le origini moderne del compleanno

Nell’Ottocento la borghesia e le classi agiate diedero il via ai quei riti che perdurano tutt’ora, cioè la torta, i regali, i biglietti d’auguri e via dicendo. Negli anni  successivi la moda venne accolta anche dalle altre classi, mentre alla metà del secolo la Germania istituì la Kinderfest, la festa dei bambini. Il piccolo/a festeggiato/a era svegliato/a all’alba con una torta decorata di un numero di candeline pari alla sua età, più una. La candelina in sovrannumero rappresentava la luce della vita, che accompagnava e proteggeva il bambino. Le fiammelle, inoltre, dovevano restare accese per tutto il giorno.

I giorni con il minore e maggiore numero di festeggiamenti

Senza alcuna sorpresa, è il 29 febbraio il giorno in cui nascono meno bambini. Amitabh Chandra, dell’Università di Harvard, ha preso in considerazione le date di nascita degli americani tra il 1973 e il 1999 e ha scoperto che, a seguire il giorno “ballerino” degli anni bisestili, è il 25 dicembre. Il giorno baciato dalle nascite, invece, è il 16 settembre. In Italia, invece, settembre è stato il mese con più nati (46 925, dati Istat) nel 2013, nonostante il giorno più gettonato sia stato il 27 dicembre (1 966). Nel 2012 il mese più fecondo è stato ottobre (51 828) e il giorno col maggior numero di nascite è stato il 4 ottobre (1 949).

A ogni compleanno la sua malattia (forse)

La Columbia University di New York ha condotto una ricerca che dimostrerebbe come il mese di nascita ci predisponga ad alcune malattie. Lo studio, però, non spiega il motivo di una tale correlazione, perciò non può essere considerato del tutto attendibile. Secondo i ricercatori americani, comunque, i più fortunati sarebbero coloro che sono nati nei mesi più caldi (da maggio ad agosto). I nati in settembre sono più esposti all’asma, gli ottobrini alla sindrome ADHD, così come le persone nate nei primi giorni di novembre. Le malattie dell’undicesimo mese comprendono anche le infezioni virali e le bronchiti, “condivise” con i trentun giorni successivi. Gennaio ha il vizio dell’ipertensione, febbraio e marzo della fibrillazione atriale, marzo dell’arteriosclerosi e aprile dell’angina.

 

 

 

About Ludovica Ferrari

Mi chiamo Ludovica Ferrari, sono una studentessa del terzo e ultimo anno di scienze della comunicazione, degli studi di Cagliari. Nel tempo libero mi occupo di salvare cani e gatti dalla strada e trovare loro una famiglia. Mi piace inoltre fare sport e ascoltare della buona musica.

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