In un nuovo studio viene presentata una nuova teoria riguardante la formazione dei fiocchi di neve
Gli scienziati stanno studiando i processi che portano alla formazione dei fiocchi di neve. Questi processi sono costituiti da varie fasi, tra cui quello gassoso, quella liquida e quella solida che sembrano esistere simultaneamente nel fiocco stesso.
Il ricercatore della scuola di Scienze dell’Università di Loughborough, David Sibley, spiega che la struttura stessa di un fiocco di neve dipende dalla struttura del ghiaccio di cui è fatto e da una serie di fattori che sono dipendenti da temperatura e condizioni di pressione.
Lo studio di David Sibley e dei suoi colleghi è apparso su Nature Communications. Si è dimostrato che la crescita del ghiaccio che forma un fiocco di neve è un processo dinamico. Esso può essere alimentato sia dall’acqua che va gelandosi sia tramite il congelamento del vapore acqueo presente nell’aria.
Questi due fenomeni sono molto simili a causa della presenza di una microscopica pellicola d’acqua tra il ghiaccio e l’aria. La pellicola che si forma viene definita anche come “strato di prefusione”.
Gli scienziati non hanno ancora ben capito il modo con cui l’acqua attraversa le varie fasi (vapore, liquido e solido). Sibley e i colleghi, propongono una nuova teoria che considera insieme ai fattori ambientali anche lo strato di prefusione. La nuova teoria presenta una nuova comprensione dei fenomeni che portano alla creazione del fiocco ghiacciato.
In un comunicato stampa, David Sibley, annuncia che i fiocchi di neve in una fase iniziale sono costituiti da un unico cristallite di ghiaccio. Inoltre, spiega che a bassa umidità il ghiaccio cresce principalmente da molecole di vapore in collisione, ma se l’umidità è abbastanza grande, cresce direttamente su una spessa pellicola di prefusione, con lo stesso meccanismo di crescita del ghiaccio dall’acqua sottoraffreddata alla rinfusa.