Yale: due docenti dell’Università del Connecticut adottano lo schema di cure del gruppo #terapiadomiciliare presieduto da Erich Grimaldi.
Lo schema terapeutico domiciliare del comitato dei duecento medici in prima linea presieduto dall’avvocato Erich Grimaldi sbarca oltreoceano. Schema adottato anche da due luminari statunitensi, il professor Harvey Risch, del Dipartimento di Epidemiologia dell’Università di Yale, e dal suo collega Peter A. McCullough.
“Il nostro gruppo Facebook #terapiadomiciliarecovid19 – spiega l’avv. Grimaldi – conta oltre cinquantamila membri, tra cui centinaia di medici, farmacisti, biologi e psicologici. Su quella piattaforma abbiamo avviato un proficuo confronto e supportato a distanza i positivi sintomatici che non ricevevano risposte dall’assistenza terapeutica territoriale. Inoltre, evitando loro il ricovero in ospedale”. Il Comitato per il diritto alla cura tempestiva domiciliare nell’epidemia di Covid-19 ha messo a punto una proposta terapeutica. Proposta che è stata inviata al Ministero della Salute, alle Regioni e all’Agenzia nazionale del farmaco.
“L’Italia – sottolinea il legale – ancora oggi non dispone di un adeguato schema terapeutico condiviso con i sanitari che hanno curato a domicilio e in fase precoce la malattia. I nostri medici in questi mesi hanno evitato centinaia di ospedalizzazioni di pazienti”. Il coronavirus, insomma, in attesa della fine della campagna vaccinale e del raggiungimento della cosiddetta immunità di gregge, va sconfitto a domicilio, curando nelle loro case, sin dalla comparsa dei primi sintomi, i pazienti meno gravi con il supporto della medicina del territorio.
Il gruppo Facebook #terapiadomiciliarecovid19
Un gruppo di 100mila medici ha fatto appello, ai Presidenti di tutte le regioni, al fine di ottenere un protocollo univoco, a disposizione della medicina territoriale, per poter effettuare, ai primi sintomi, la terapia domiciliare Covid, concedendo, alle farmacie, la possibilità di approvvigionamento dei farmaci.
Noi sosteniamo la terapia domiciliare, da oltre un mese, anche attraverso dirette live, nel gruppo collegato #esercitobianco.
Per tali motivi, dunque, abbiamo deciso, dopo alcuni confronti, nelle predette dirette, anche con medici, che, allo stato, l’unico modo, per sollecitare le istituzioni, è far pervenire una diffida formale da parte dei cittadini italiani, per il tramite di questo gruppo.