Secondo Coldiretti Sardegna i fondi del Recovery plan andrebbero investiti all’interno di un progetto strategico collegato
Coldiretti Sardegna afferma che stiamo vivendo in un momento storico, una crisi sanitaria ed economica devastante. Inoltre afferma che la politica deve operare in modo lucido ed immediato per governare la crisi. Per questo motivo la politica deve guardare al futuro dandosi un orizzonte su cui riscostruire la società che governa. In tal senso è importante avere un progetto chiaro dentro il quale declinare i singoli interventi.
Il presidente dell’organizzazione, Battista Cualbu, individua i pilastri su cui investire i denari del Recovery plan riguardanti: autonomia energetica, trasporti, interventi di mitigazione egli effetti dei cambiamenti climatici e politiche di filiera.
Al fine di arrivare ad una reale autonomia energetica con i Consorzi di Bonifica bisogna progettare la produzione di energia elettrica pulita. Affinché li renda autonomi dalla Regione che oggi deve intervenire con propri fondi per abbattere questi costi.
Quindi un’Isola verde oltre che per i suoi doni naturali anche per gli interventi dell’uomo. Il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba, dichiara che i trasporti sono un altro aspetto fondamentale per la nostra Isola. L’obbiettivo è quello di dare un servizio efficiente con mezzi rispettosi dell’ambiente. In questo si vuole dare un valore aggiunto al territorio anche in termini di turismo.
Inoltre, il direttore, sostiene che soprattutto gli interventi agricoli devono essere sostenibili, come quelli per contrastare gli effetti nefasti dei cambiamenti climatici. Per questo motivo è importante realizzare un progetto organico e collettivo in cui confluiscano anche i fondi del Psr; al fine di conferire strumenti finanziari e di indirizzo per una agricoltura che sappia convivere e prevenire le calamità e i disastri che stiamo vivendo.
In conclusione, secondo Battista Cualbu, è necessario rafforzare le politiche di filiera, investendo sulla terra e il saper fare sardo, irrobustendo e facendo sistema tra gli attori del cibo da chi lo produce fino a chi lo consuma.