Smog, clima, rifiuti: i principali problemi ambientali per gli italiani
Inquinamento atmosferico
Inquinamento atmosferico, cambiamenti climatici e spazzatura: sono questi i principali problemi ambientali che preoccupano gli italiani. A confermarlo è l’Annuario statistico italiano, la pubblicazione con cui l’Istat di anno in anno offre un articolato ritratto dell’Italia e della sua evoluzione. Nel capitolo Ambiente ed Energia, l’Annuario passa in rassegna le principali criticità nazionali e la percezione che di queste hanno gli italiani. Si scopre così che più della metà degli abitanti ha a cuore la questione dello smog e della qualità dell’aria, problema sentito soprattutto nel Nord Italia. Quasi il 50% teme il climate change. A preoccupare (con punte più alte al Sud) è anche lo smaltimento dei rifiuti, seguito in ordine dai timori per l’inquinamento delle acque e per l’effetto serra. Traffico e difficoltà di parcheggio sono invece i problemi maggiormente sentiti dalle famiglie con riguardo alla zona in cui risiedono.
Questione idrica
Al di là della percezione degli italiani, il capitolo dedica ampio spazio ai fenomeni ambientali ed energetici in atto, a cominciare dalla questione idrica. Siccità, alte temperature e perdite della rete sono individuati come i principali elementi all’origine delle carenze idriche dell’estate scorsa. La scarsità di precipitazioni del trimestre autunnale 2016, proseguita nel 2017, unitamente ai picchi di caldo estivo hanno concorso infatti, a determinare il forte deficit idrico di quest’anno.
2015
Nel 2015, spiega ancora l’Istat, ogni cittadino residente in un comune capoluogo di regione ha consumato in media 266 litri di acqua potabile al giorno. In totale i gestori delle reti comunali di distribuzione hanno autorizzato l’erogazione complessiva di 957 milioni di metri cubi di acqua per uso potabile. Le differenze tra i comuni capoluogo, in termini di volumi pro capite erogati, sono tuttavia significative: si va dai 167 litri giornalieri per abitante residente di Palermo ai 384 di Milano. Per garantire l’attuale livello di consumo, il volume immesso in rete è molto più elevato di quanto effettivamente consumato e pari complessivamente a 1,53 miliardi di metri cubi di acqua per uso potabile. Nel complesso, le perdite idriche totali nelle reti dei comuni capoluogo di regione ammontano al 37,5% del volume complessivamente immesso in rete.