Gli operatori telefonici e fornitori di infrastrutture guardano al futuro delle telecomunicazioni e iniziano a pianificare l’implementazione del 6G.
Mentre c’è ancora attesa per il 5G, già si sente parlare di 6G. Operatori come ATT, China Unicom, FCC, T-Mobile, Verizon, ZTE, e player tecnologici come Apple, Cisco, Ericsson, Facebook, Google, LG, Microsoft, Nokia, Qualcomm, Samsung, oltre all’Università di Oulu (Finlandia come sempre avanti) sono già sulla nuova frontiera dell’innovazione.
Ma qual è lo stato dell’arte? Maria Pia Rossignaud, direttore di Media2000, lo ha chiesto a Fulvio Ananasso, Presidente degli Stati Generali dell’Innovazione. “La rete 6G – sostiene Ananasso – dovrebbe essere disponibile commercialmente negli anni 2028-2030, e permettere di raggiungere velocità di trasmissione decisamente più alte della rete 5G. La velocità potrebbe arrivare ai 100 Gbps in su, cioè circa dieci volte i Gbps raggiungibili con il 5G. A luglio 2020 Samsung ha peraltro indicato obiettivi di velocità di 1.000 Gbps, con latenza inferiore a 100 microsecondi — contro 1÷5 msec del 5G.
Infine, l’8 dicembre 2020 l’Unione Europea ha lanciato il progetto Hexa-X (Horizon 2020) per definire la roadmap e futuri sviluppi della tecnologia 6G. I partner di questo progetto sono i principali operatori e fornitori di infrastrutture – Telefonica, Orange, Nokia, Ericsson, ecc. La filosofia sottostante è abbinare elevatissime prestazioni di velocità (centinaia di gigabit al secondo) e istantaneità (latenze notevolmente inferiori al millisecondo) alle nuove frontiere della Scienza dei Dati, abilitando nuovi servizi immersivi predittivi basati sui cognitive computing.