Sono 22.869 le dosi – sulle 33.330 arrivate in Sardegna – del vaccino anti covid somministrate dall’inizio della campagna nazionale. Lo rivela l’ultimo report del Governo.
La Sardegna raggiunge così una percentuale del 68,6, restando comunque al di sotto della media nazionale che si attesta al 74,9%.
TAGLIO DOSI PFIZER, IN SARDEGNA LA META’. Dopo l’annuncio della casa farmaceutica di ridurre il prossimo carico destinato all’Italia, in Sardegna al posto di 14.040 dosi ne saranno consegnate la metà, 7.020, come annunciato dal commissario Domenico Arcuri.
Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Umbria e Valle d’Aosta sono le uniche regioni che non avranno tagli nella distribuzione dei vaccini.
In questi giorni era stato previsto, e annunciato, l’arrivo di 14.040 dosi di vaccino, ma ne verranno recapitate appena 7.020. L’isola paga con il 50 per cento delle consegne in meno il brusco taglio sulla distribuzione ordinato da Pfizer-Biontech ed è una delle regioni più colpite dalla decisione del colosso farmaceutico americano.
Il Codacons
Ha presentato un esposto alle Procure della Repubblica di Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano e Tempio Pausania contro la decisione “unilaterale” di Pfizer di tagliare la produzione dei vaccini anti-Covid e “ritardare in modo arbitrario le consegne delle dosi destinate alla regione”.
La segnalazione
Contiene anche una richiesta per far luce “sui problemi relativi alla qualità di alcuni lotti del farmaco svelati nel corso dell’ultima puntata di Report”.
L’esposto è stato anche inviato anche all’Antitrust Europeo, per la possibile fattispecie di abuso di posizione dominante.
Nella denuncia dell’associazione alle Procure della Sardegna si legge. “Il momento storico che la collettività è chiamata a vivere è caratterizzato da una grande preoccupazione. Relativa alle iniziative intraprese ed adottate dal Governo e dall’Unione Europea. Per superare il lockdown e la fase post-Covid.
In particolare per dare attuazione alla strategia per accelerare lo sviluppo. La fabbricazione e la diffusione di vaccini contro il coronavirus – scrive l’associazione – In questo quadro di valutazioni diversi interrogativi si starebbero sollevando alla luce di quanto riportato prepotentemente alla ribalta dai media, sulla condotta e operato della Pfizer”.