Buone notizie dal fronte della lotta al Covid-19: il vaccino di Moderna è efficace anche sulle varianti del Regno Unito e del Sud Africa.
Dopo giorni di notizie pessime che hanno costretto tutta Europa a rivedere, con almeno uno o due mesi di ritardo, il programma delle vaccinazioni, finalmente buone nuove. In una nota rilasciata sul suo sito, Moderna ha condiviso un’attesa conferma: il suo vaccino è efficace anche contro le varianti del Regno Unito e sudafricana.
Moderna testa la possibilità di una terza dose
La casa farmaceutica ha anche annunciato che testerà una dose aggiuntiva di richiamo del suo vaccino per studiare la capacità di aumentare ulteriormente la risposta immunitaria contro le varianti. In totale quindi le dosi da utilizzare, una volta conclusa questa sperimentazione, diventerebbero tre. “Mentre cerchiamo di sconfiggere il virus che ha causato la pandemia, crediamo che sia fondamentale essere proattivi mentre il virus si evolve”, ha dichiarato Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna.
Dopo il deleterio stop, Pfizer riprende a consegnare
Buone notizie anche sul fronte Pfizer. Dopo il taglio della scorsa settimana e il contenzioso con la Ue, l’azienda statunitense ha ripreso oggi le consegne ed entro 48 ore dovrebbe far arrivare il quantitativo previsto dal contratto, ossia 455.000 dosi.
Il problema del ritardo dei vaccini Pfizer “è superato perché hanno detto che consegneranno già nella prossima settimana il numero di dosi attese, e poi verrà fatto il recupero anche su quelle mancanti” ha detto il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri.
Si diffonde il dubbio che i ritardi nascondano un dirottamento delle dosi verso altri Paesi
Come l’Italia, anche Bruxelles si muove per individuare quale sia la ragione dietro i rallentamenti nelle consegne da parte di Pfizer, a cui si è aggiunto l’annuncio di un taglio ‘preventivo’ da parte di AstraZeneca. Il sospetto della Commissione europea è che le case produttrici del vaccino anti-Covid – Pfizer in testa – stiano consegnando le dosi destinati ai Paesi dell’Unione europea altrove. Per questo la stessa Commissione è al lavoro per istituire un registro di trasferimenti dei vaccini fuori dall’Ue , uno “schema di trasparenza” da mettere in piedi in una settimana.