La classe III B dell’Istituto Comprensivo 6 di Quartu Sant’Elena si è guadagnata una Menzione per il bel fumetto realizzato sul tema della Shoah
Gli alunni della classe III B della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo 6 di Quartu Sant’Elena hanno conquistato la Menzione per la sezione scuole secondarie di I grado partecipando al concorso nazionale “I giovani ricordano la Shoah”. Come ogni anno dal 2001, il MIUR, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, aveva bandito il concorso in autunno.
Gli alunni hanno realizzato l’opera sotto la guida della prof.ssa Barbara Cadeddu, con la collaborazione della prof.ssa Paola Stigliano.
Il programma della premiazione
La cerimonia di premiazione dell’elaborato “Come tornare. Tre storie parallele” avverrà in video collegamento con il Quirinale mercoledì 27 gennaio alle ore 10. Saranno presenti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e la presidente dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni.
Il commento della commissione valutatrice
La commissione valutatrice, composta da rappresentanti del Ministero dell’Istruzione e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha assegnato il prestigioso riconoscimento con la seguente motivazione: “Il fumetto, realizzato con molto trasporto in periodo di pandemia, trae ispirazione dalle vicende di tre giovanissime ebree sopravvissute alla Shoah, in Italia”.
“Diversi sono gli ambienti familiari e le città di provenienza, diverse le loro personalità e i destini determinati dalla persecuzione nazifascista […]. Diverse le loro ansie e preoccupazioni dopo la liberazione, ben individuate dai ragazzi nel linguaggio sintetico del fumetto. Sono ansie di tipo economico, la casa e il lavoro, di carattere sociale e affettivo, la scuola, la famiglia e gli amici. Focalizzando l’attenzione sul tema del ritorno, la narrazione e le immagini offrono un quadro significativo dei disagi e dei motivi di solitudine e di estraniamento, messi in risalto dalle protagoniste, comuni purtroppo a molti sopravvissuti. La semplicità del linguaggio, la vivacità e la pertinenza delle riflessioni dei ragazzi, esaltano la capacità comunicativa e la forza emotiva dell’opera”.