Un team di ricercatori sta cercando di comprendere l’uso delle microonde per ridurre il livello di infettività dei patogeni virali
Un team di ricercatori sta cercando di comprendere l’utilizzo delle radiazioni non ionizzanti, come le microonde. L’obiettivo è ridurre il livello di infettività dei patogeni virali all’interno degli aerosol; questi ultimi sono le classiche goccioline che possono essere diffuse nell’ambiente attraverso la respirazione, la tosse, gli starnuti o anche il solo parlare.
Si tratta di una ricerca utile anche nel contesto della pandemia in corso. Al fine di capire se le microonde possono ridurre il livello di infettività del virus SARS-CoV-2, virus portatore della COVID-19.
I ricercatori dell’Air Force Research Laboratory hanno quindi creato particolari strumenti per sperimentare gli effetti delle onde elettromagnetiche su varie tipologie di aerosol. Proprio questi particolari strumenti vengono descritti in un nuovo studio pubblicato su Review of Scientific Instruments.
Si tratta di strumenti che permettono di ricreare la diffusione di aerosol biologici portatori di virus nell’ambiente con la possibilità di sottoporli ad onde elettromagnetiche. Queste ultime possono essere a varie frequenze e e di molte caratteristiche tra cui la potenza stessa di emissione, l’energia e la frequenza dell’esposizione elettromagnetica.
Un modo per combattere il coronavirus
Per il momento hanno già provato ad esporre alcuni coronavirus sicuri per l’uomo; ad esempio il coronavirus bovino, alle microonde a frequenze tra 2,8 GHz a 7,5 GHz. Come spiega Brad Hoff, uno degli autori dello studio, la scelta del coronavirus bovino non è casuale: questo virus è infatti simile, per dimensioni ma anche per configurazione strutturale, al virus della COVID-19 e a tanti altri virus patogeni per l’uomo.
La ricerca è ancora in corso ma se i risultati dovessero essere positivi, in termini di inattivazione dei virus e quindi di netta diminuzione della loro pericolosità e del loro livello di infettività, si otterrebbe un grosso passo avanti per quanto riguarda l’inattivazione stessa dei virus con un’arma in più, quale quella dell’utilizzo delle microonde, che potrebbe portare a strumenti compatti, relativamente economici e sicuri da usare.