A fotografare l’impatto devastante della pandemia sul mercato del lavoro è l’ultimo rapporto dell’Ilo, Organizzazione internazionale del lavoro.
A causa della crisi economica innescata dal covid-19, nel 2020 si sono persi 255 milioni di posti di lavoro a tempo pieno. Questo il dato più allarmante contenuto nel rapporto dell’Ilo, l’Organizzazione internazionale del lavoro. Si tratta di una stima quattro volte superiore alle perdite legate alla crisi finanziaria del 2009.
Tanto lavoro in meno nel 2020
Il 2020 ha visto diminuire dell’8,8% le ore lavorate a livello globale rispetto al quarto trimestre del 2019. Questa perdita corrisponde a 255 milioni di posti di lavoro a tempo pieno.
Disuguaglianze tra Paesi e tra classi di persone
A livello globale, il calo delle ore lavorate nel 2020 si è tradotto sia in perdite di lavoro che in una riduzione dell’orario di lavoro per coloro che sono rimasti occupati, con notevoli variazioni da una regione all’altra. Le perdite di lavoro sono state più elevate nelle Americhe, nei Caraibi, in Europa meridionale e in Asia meridionale, e più basse in Europa e in Asia centrale, dove i programmi per la protezione del lavoro hanno sostenuto la riduzione dell’orario di lavoro, soprattutto in Europa.
In termini relativi, le perdite occupazionali sono state maggiori per le donne (5,0%) rispetto agli uomini, e per i giovani lavoratori (8,7%) rispetto ai lavoratori più anziani.
Proiezioni per il 2021
Le ultime proiezioni indicano un persistente deficit di lavoro nel 2021. Basandosi sulle previsioni economiche del Fondo Monetario Internazionale (FMI) a partire dall’ottobre 2020, lo scenario di base prevede una perdita continua di ore lavorate del 3,0% nel 2021 rispetto al quarto trimestre del 2019, pari a 90 milioni di posti di lavoro a tempo pieno.
Impatto sproporzionato e crescita delle disuguaglianze
Gli ultimi dati delle indagini sulle forze lavoro rivelano il contrasto tra la perdita massiccia di lavoro in settori duramente colpiti dalla crisi (come i servizi di alloggio e di ristorazione, l’arte e la cultura, il commercio al dettaglio e l’edilizia) e la crescita positiva dell’occupazione in una serie di settori che richiedono competenze maggiormente qualificate (come l’informazione e la comunicazione e le attività finanziarie e assicurative). Questa divergenza tenderà ad accrescere le disuguaglianze all’interno dei paesi.
I consigli di Ilo per il futuro: sostenere una ripresa incentrata sulla persona
Nel mondo, l’inizio del 2021 rimane segnato da una crisi senza precedenti in termini di lavoro e di reddito e a elevati livelli di incertezza. Nel corso dell’anno, le politiche dovranno riguardare le misure per procedere alla vaccinazione, misure di salute pubblica e misure di sostegno all’economia e all’occupazione. I responsabili delle politiche dovrebbero sostenere una ripresa solida incentrata sulla persona, concentrandosi sull’occupazione, sul reddito, sui diritti dei lavoratori e sul dialogo sociale.