Per ottenere fonti di alimenti, come animali domestici o per la conquista armata di nuovi territori, la domesticazione degli animali ha ricoperto un ruolo determinante nel divenire dell’umanità
La storia della domesticazione degli animali ha interessato numerose specie. Questo fenomeno ha determinato lo sviluppo di diversi cambiamenti in questi animali in termini di aspetto, fisiologia e comportamento, i quali sono ereditari.
Sebbene tradizionalmente si pensasse che tali caratteri potessero essere acquisiti solo attraverso una selezione artificiale imposta da parte dell’uomo, sembra che in molti casi di domesticazione animale si sia prodotto un mero adattamento della specie alla convivenza con l’essere umano.
Quando ha inizio la storia della domesticazione degli animali?
La maggior parte delle domesticazioni di animali e piante ha inizio nel Neolitico, un periodo storico che risale a oltre 10000 anni fa. In esso, i cambiamenti climatici indussero le popolazioni umane a divenire sedentarie.
Durante questo periodo, l’uomo aveva bisogno di fonti di carne e vegetali che non richiedessero continui spostamenti e che fossero, in un certo senso, garantite.
Il cane, la prima domesticazione
Quando si parla della storia della domesticazione animale si è soliti parlare del cane, in quanto si tratta del primo animale a essere stato addomesticato. Probabilmente, ciò avvenne persino prima del Neolitico.
Contrariamente all’opinione pubblica secondo cui i nostri antenati allevavano lupi, la teoria oggi più diffusa è che i cani si sono autoaddomesticati: i canidi più tranquilli e più tolleranti con l’uomo potevano vivere dei suoi rifiuti.
La domesticazione del cane, tuttavia, non è ancora chiara e fino a pochi anni fa si pensava che avesse avuto inizio in Asia; in seguito, si scoprì che avvenne contemporaneamente anche in Europa. L’ultimo studio al riguardo sostiene che la domesticazione del cane si verificò in Europa tra 20000 e 40000 anni fa.