Poco tempo fa un gruppo di scienziati ha studiato in che modo i geni codificano l’olfatto, riuscendo a scoprire, così, quali animali presentano un olfatto più sviluppato
Quali sono gli animali dall’olfatto maggiormente sviluppato? Ecco una classifica di 14 specie che hanno un naso a dir poco finissimo.
L’olfatto è uno dei tanti sensi posseduti dagli animali. Attraverso di esso, gli organismi sono in grado di individuare e analizzare le molecole trasportate dall’aria.
Queste ultime fanno il loro ingresso attraverso i condotti nasali e raggiungono il bulbo olfattivo, dove entrano in contatto con le proteine recettori degli odori. A partire da qui, le informazioni viaggiano fino a raggiungere il cervello.
Ogni tipo di recettore è in grado di individuare una determinata sostanza. La combinazione di vari recettori, però, offre la possibilità di identificare un’infinità di sostanze. Gli animali dotati di un olfatto altamente sviluppato godono di questa capacità grazie alla quantità di geni che codificano le diverse proteine recettori.
Gli animali dall’olfatto più sviluppato al mondo
Elefanti africani, gli animali con l’olfatto più sviluppato in assoluto
L’elefante africano (Loxodonta africana) è l’animale che possiede l’olfatto migliore. Questo mammifero abita almeno 37 paesi dell’Africa subsahariana. Inoltre, trattandosi di un animale migratore, è in grado di sopravvivere in numerosi habitat differenti, dai fitti boschi alle spiagge.
Al giorno d’oggi, le diverse popolazioni di questi animali sono frammentate. Tuttavia, grazie al lavoro di conservazione effettuato, sembra che il numero di individui stia aumentando.
Secondo lo studio citato, l’elefante africano possiede circa 1948 geni preposti alla configurazione dei recettori olfattivi. Questo olfatto così sviluppato può essere dovuto alla sua lunga proboscide, che utilizza come una mano. I recettori, però, non si trovano nella proboscide, ma nella testa.
Tuttavia, è grazie a questo strumento che si procurano il cibo e, dal momento che si trova così lontano dalla loro vista, gli elefanti hanno bisogno di un buon olfatto. D’altra parte, è possibile che questo potente olfatto sia associato alla buona memoria di cui sono dotati questi animali.
Topi e ratti
I topi e i ratti sono animali roditori notturni. In generale, gli animali che seguono questo stile di vita sono dotati di una vista debole e di un olfatto altamente sviluppato. Questo fenomeno potrebbe essere dovuto al fatto che, al buio, la vista non ricopre grande importanza, mentre è richiesto l’impiego di altri sensi come l’udito, la termoricezione o l’olfatto.
I ratti possiedono 1207 geni olfattivi, mentre i topi ne hanno 1130. Infatti, esiste una specie di ratto, quello africano (Cricetomys gambianus), che può essere addestrato per setacciare e localizzare mine antiuomo.
Mucche
Le mucche sono l’animale successivo, tra quelli che possiedono un olfatto altamente sviluppato, con 1186 geni ofattivi. Al punto che possono arrivare a identificare odori che si trovano a più di 10 chilometri di distanza. Si tratta di una capacità molto utile per un animale erbivoro, che ha bisogno di localizzare i suoi predatori quando questi sono ancora distanti.
Al giorno d’oggi, dopo una domesticazione iniziata circa 10.000 anni fa, a partire dall’uro selvatico (Bos primigenius), le mucche sono protette dall’essere umano. tuttavia, in passato avevano bisogno di ricorrere a questo genere di strategie, per evitare i predatori.
Cavalli
Proprio come accade alle mucche, anche i cavalli hanno bisogno di un buon olfatto, perché si tratta di animali oggetto di predazione. Questi equini possiedono 1066 geni olfattivi.
Questo senso consente loro anche di trovare dell’acqua quando questa non è presente sulla superficie. Si tratta di una capacità molto utile per i cavalli che abitano il deserto, perché hanno bisogno di grandi quantità di acqua, per sopravvivere.
Inoltre, questi animali utilizzano l’olfatto per trovare nuovi amici e identificare le giumente in calore, attraverso l’urina o lo sterco.
Abbiamo sentito parlare così tanto dell’olfatto dei cani che ci saremmo aspettati di trovare questi animali in cima all’elenco. Ciononostante, i cani possiedono solamente 811 geni olfattivi. Possono sembrare pochi se confrontati con quelli di un elefante, ma sono il doppio di quelli di cui sono dotati gli esseri umani, che ne hanno solo 396.
La particolarità dei cani consiste nel fatto che, per quanto possiedano un numero inferiore di geni, i loro recettori olfattivi sono particolarmente sensibili. Per questa ragione sono in grado di distinguere gli odori con una tale precisione da riuscire a individuare un cancro nel suo stadio iniziale.
Porcellino d’India o cavia domestica
I porcellini d’India sono roditori molto noti come animali domestici, ma anche come cavie impiegate in laboratorio. Provengono dal Perù, paese nel quale fanno parte anche della gastronomia locale.
Possiedono 796 geni olfattivi e utilizzano l’olfatto per riconoscersi tra loro. Per questo motivo, se avete una porcellino d’India come animale domestico, è importante che non utilizziate del sapone prima di toccarlo, perché non riuscirà a distinguere il vostro odore naturale.