Nella celebrazione della Giornata della memoria, il messaggio del papa: “Non dimenticare perché può succedere un’altra volta”
ROMA – L’Italia celebra il Giorno della Memoria. Settantasei anni fa, il 27 gennaio del 1945, i cancelli dei campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau furono aperti. Oggi il ricordo. (Giorno della Memoria, Papa: “Ricordare è una espressione di umanità” | Sky TG24)
Gli interventi all’udienza generale
Il Papa all’udienza generale ha commemorato le vittime della Shoah: “Ricordare è una espressione di umanità, è segno di civiltà, è condizione per un futuro migliore di pace e di fraternità. State attenti perché queste cose possono succedere un’altra volta, incominciando dalle proposte ideologiche che vogliono salvare un popolo, finendo per distruggerlo. State attenti a come è cominciata questa strada di morte, di sterminio e di brutalità”.
La memoria è un fondamento della Repubblica che si basa sui principi di eguaglianza, libertà e dignità umana, con il pieno riconoscimento dei diritti dell’uomo, di ciascuna persona contro la violenza e la sopraffazione”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la cerimonia al Quirinale. Poi aggiunge: “La memoria che oggi celebriamo qui e in tante altre parti del mondo non è gettare uno sguardo su una fotografia che sbiadisce con il trascorrere del tempo, ma un sentimento civile e impegnativo. Una passione autentica per tutto quello che concerne la pace, la fratellanza, l’amicizia tra i popoli, l’eguaglianza, la libertà.
Giuseppe conte. “Viviamo una fase storica molto complessa nella quale l’umanità si trova ad affrontare sfide legate alla pandemia, sanitarie, economiche e sociali. Sfruttando la crisi pandemica, le teorie complottiste, si sono rinvigorite e, attraverso i social, si sono diffuse rapidamente. E aggiunge: “L’unico vaccino che abbiamo contro tali fenomeni è quello di ricordare i fatti storici, di mantenere viva la luce della memoria della Shoah. La giornata della memoria non serve solo a commemorare quei milioni di esseri umani brutalmente uccisi senza pietà ormai quasi 80 anni fa. Serve a ricordare che ogni giorno esistono piccole, innumerevoli discriminazioni verso chi ci sembra dissimile da noi, discriminazioni che troppo spesso passano inosservate nell’indifferenza.
Le politiche contro l’odio antiebraico
Il premier spiega che “per prevenire e contrastare questa ostilità, la Presidenza del Consiglio intende integrare le politiche contro l’odio antiebraico in una Strategia Nazionale contro l’antisemitismo. Con questi sentimenti rivolgo il mio pensiero alla comunità ebraica, rinnovando l’impegno delle Istituzioni perché la Memoria resti viva nella coscienza personale e collettiva di tutti gli Italiani e si continui a combattere i germi dell’antisemitismo, come ogni altra di forma di razzismo”.