Vi siete mai chiesti quali fossero gli sport praticati nel Medioevo? A quali giochi prendevano parte i nostri antenati in quell’epoca? I tornei, la caccia, i giochi da tavola e altri ancora: in quest’articolo scopriremo sport e giochi del Medioevo
La principale occupazione dei signori nel Medioevo erano le guerre, ma quando i cavalieri non erano in guerra passavano il tempo godendosi vari sport e giochi che ancora oggi si continuano a praticare, e come ora alcuni di questi non erano esenti da certi rischi.
I tornei
I tornei sono tra i primi indicati come sport nel Medioevo. Le battaglie individuali preparate tra cavalieri sorsero nel X secolo e contarono fin dall’inizio con la condanna del Papa e dei re d’Europa, che non approvavano le ferite e le morti tra i loro cavalieri per quello che consideravano un’attività frivola. Nel 1240, per esempio, sessanta cavalieri morirono in un torneo a Colonia. Il Papa voleva disporre del maggior numero possibile di cavalieri per combattere in Terra Santa e non approvava che si uccidessero a vicenda nei tornei. Le armi furono deposte e vennero stabilite regole volte a ridurre l’incidenza di lesioni rilevanti, ma si verificavano comunque episodi in cui le ferite inferte erano gravi e fatali.
Malgrado questo i tornei si sono estesi, facendo parte rilevante della vita del cavaliere e diventando importanti eventi sociali, arrivando ad attrarre sponsor e partecipanti da luoghi lontani.
Si capisce che questo tipo di sport nel Medioevo era riservato solo a persone di un certo rango.
La caccia
Seppur ancora oggi non mi sia chiaro come uccidere degli animali possa essere considerato uno “sport”, nella storia medievale la caccia è elencata tra le attività sportive di questo periodo storico.
Viene descritto come sport di ricchi e poveri, nobili e plebei, anche se naturalmente con delle differenze. Il possente cercava soprattutto l’orso e il cinghiale. Accompagnato da pedoni che battevano il terreno e da cani che iseguivano e accerchiavano accerchiavano la preda.
Altri animali ambiti, anche se in misura minore, erano cervi, lupi e volpi. Questi non erano alla portata dei poveri, che dovevano accontentarsi della lepre e del coniglio. Attività che, non rappresentando alcun pericolo né eccessivo sforzo fisico per il cacciatore, non aveva lo stesso interesse per la classe dominante. Tuttavia, questa libertà di caccia per i contadini poveri era sempre condizionata dalla permissività del padrone delle terre. Perché la campagna, oltre ad alcuni terreni comunali, era di proprietà signorile. Dotati di poche armi, lo supplivano con astuzia, preparando legami, leghe o trappole.
Giochi con la palla
Uno dei giochi di palla più popolari nell’Europa medievale è stato il Soule, paragnabile a un calcio praticato in forma più violenta.
Nel secolo XI questo gioco era praticato nel nord della Francia (Bretagna, Normandia, Piccardia) e successivamente la sua pratica si diffuse in tutta l’Inghilterra. Dopo essere stata conquistata dagli eserciti normanni di Guglielmo I il Conquistatore.
Come altri giochi medievali, era spesso utilizzato per risolvere conflitti di interesse, come la delimitazione dei confini tra i popoli. Così i partecipanti vi si dedicavano con la massima intensità e aggressività.
Giochi da tavola
Uno dei giochi da tavola del Medioevo è stato senza dubbio quello degli scacchi, un gioco ritenuto nobile e d’astuzia. Si giocava anche ai dadi, che tuttavia furono vietati alla fine del XIV secolo. La ragione del divieto è tipica di un gioco d’azzardo, cioè la dipendenza e i debiti che contrae il giocatore impegnato e le sue conseguenze ma curiosamente questa sarebbe un’altra ragione: “il primo e più potente motivo del suo divieto è che il giocatore tende ad arrabbiarsi con la sua sorte e quindi a bestemmiare e dire cose sconce della Divinità.”
Altre attività che venivano svolte erano inoltre il tiro con l’arco e la balestra, le gare con carri e cavalli, sempre tenendo presente che la maggioranza degli sport e dei giochi nel Medioevo erano prerogativa dei ranghi sociali più elevati.