“Dal diario di Franzì”: Francesco Tedde. Memorie di uno scrittore nei diari letterari tra Ardara ed il mondo Racconti, novelle, saggi e poesie
Il diario
Si intitola “Dal diario di Frantzì” il nuovo libro di Francesco Tedde, scrittore ardarese classe 1941, appassionato cultore della storia del piccolo borgo natio. Dopo l’ultimo impegno editoriale, dedicato alla storia del palazzo giudicale, appare per i tipi della IGES una nuova opera dal sapore letterario.
Un’opera a antologica
Un’opera antologica che racchiude il meglio della produzione dell’autore relativa alla novellistica e alla saggistica, che mette insieme oltre duecentotrenta titoli premiati in concorsi letterari regionali, nazionali ed internazionali, come il celebre Premio Alziator, che riconobbe al Tedde il primo premio con medaglia d’oro per il racconto “Scaglie d’Argento”.
I racconti
Dalle pagine dei diari dello scrittore sono tratti i 29 racconti, ambientati in gran parte ad Ardara, autentico “ombelico del mondo” per l’autore. I temi delle novelle sono i più vari: dall’inaugurazione della via dedicata ad Antonio Gramsci, avvenuta il 9 maggio 1949, alle numerose tradizioni popolari oggi in gran parte perdute (come il racconto “L’ultimo gallo di Carnevale”) alle tante leggende.
Il piccolo borgo
Autentico patrimonio immateriale del piccolo borgo. Prendono forma santi, taumaturghi, pellegrini e viandanti, figure patriarcali della memoria rurale che vivono in un clima quasi fiabesco, in un passato degno del “Piccolo mondo antico”.
I personaggi
Ma i personaggi tratteggiati da Tedde sanno anche vivere nel presente, possono volare e attraversare il mondo: fanno così comparsa varie novelle ambientate a Cagliari e in tanti altri centri immaginari della nostra isola, popolati da figure a volte serene a volte inquiete, sconvolte da sentimenti viscerali e antichi.
I diversi saggi
Nel libro sono anche presenti diversi saggi, dedicati a varie tematiche: dal declino dell’abbigliamento popolare isolano al retablo maggiore di Santa Maria del Regno. Non mancano autentici medaglioni autobiografici relativi ai tanti anni di servizio nel mondo della scuola, proposti con velature ironiche e accattivanti.
Le poesie
Infine chiudono l’opera 12 poesie, alcune in lingua sarda, che sembrano quasi salutare il lettore, invitandolo alla bellezza della lettura e al piacere di perdersi tra le righe, specialmente in tempi di lockdown e distanziamento sociale.