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Indagine IUSVe su 3300 giovani italiani racconta stili di vita consapevoli

La ricerca fotografa le abitudini dei ragazzi da Nord a Sud. Due i campioni presi in considerazione: ragazzi tra i 14 e i 18 anni, giovani tra i 19 e i 29.

IUSVe giovani ambiente

I ragazzi e i giovani adulti italiani sembrano attenti agli stili di vita consapevoli. Questo è ciò che emerge da una ricerca dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia ha approfondito mediante una rilevazione campionaria affidata alla società Demetra. L’indagine s’inserisce nel progetto “Ecologia integrale e nuovi stili di vita”.

Sono stati raggiunti due campioni rappresentativi di giovani italiani: il primo ha coinvolto 1.821 ragazzi 14-18enni frequentanti la scuola secondaria di secondo grado, il secondo 1.523 giovani adulti 19-29enni.

I comportamenti quotidiani

Osservando i comportamenti quotidiani, ad esempio, si nota il legame tra i dati raccolti e la diversa fase di vita vissuta dai rispondenti.

Così, a esempio, dichiara di prestare “molta” attenzione al rispetto dell’ambiente nei comportamenti quotidiani il 23,6% dei 14-18enni (69,3% “abbastanza”), un dato che sale al 41,4% tra i 19-29enni (53,8% “abbastanza”). Nel merito di quanto si fa, poi, si tratta soprattutto di “raccolta differenziata dei rifiuti”, di “spegnimento della luce uscendo da una stanza”, “attenzione a non sprecare cibo” e di “risparmio dell’acqua”.

Sempre in tema di comportamenti quotidiani, una domanda riguardava anche la “dieta” attestata dai rispondenti in relazione al consumo di cibo biologico. Dichiara di consumarne “abbastanza” o “molto” il 56,6% degli adolescenti e il 53,4% dei giovani adulti: soprattutto “frutta” (29,7% vs. 34,4%) e “verdura” (25,6% vs. 30,9%).

Spostamenti

La fase di vita dei rispondenti si riflette chiaramente anche con riferimento al mezzo di trasporto più utilizzato per muoversi, a ulteriore conferma di una chiara prevalenza dei mezzi privati rispetto a quelli pubblici nel contesto italiano: se l’auto privata domina la distribuzione dei rispondenti 19-29enni (con il 36,8%), i più giovani segnalano soprattutto altre forme di mobilità; così, “a piedi” si muove il 23,7% dei quattordici-diciottenni e il 26,4% dei 19-29enni, con l’autobus il 15,1% dei primi e il 10,4% dei secondi. Il ruolo secondario del trasporto pubblico, però, è segnalato soprattutto dalle risposte che riguardano il treno, che non supera in ogni caso il 3,0% delle risposte.

Informazione sui temi ambientali

I comportamenti quotidiani appena ripresi sono legati anche a determinati orientamenti, che transitano in misura rilevante per i diversi mezzi di comunicazione oggi utilizzati dai giovani.

Il confronto tra 14-18enni e 19-29enni vede una quota sensibilmente più ampia di giovani adulti dichiarare d’informarsi sui temi ambientali: “molto” nel 21,8% e “abbastanza” per il 59,8% di questi, contro il 17,4% e il 45,1% dei primi. Tali differenze si confermano anche in relazione ai canali informativi utilizzati.

Osservando quanto essi siano diversificati o polarizzati, si riscontra come Internet sia dichiarato quale fonte informativa privilegiata dal 40,9% dei 19-29enni (contro il 27,7% dei quattordici-diciottenni), mentre tra i più giovani i social network raggiungono il 25,3% delle risposte, rispetto al 14,1% dei 19-29enni. Va inoltre notato come per entrambe i campioni la televisione osservi un ruolo tutt’altro che marginale, con il 30,7% delle risposte tra i 14-18enni e il 25,0% tra i 19-29enni.

A fronte di un dibattito pubblico sul ruolo del “sapere esperto”, che con il Covid 19 si è riacceso, si nota una convergenza pressoché univoca in merito ai pareri ritenuti più importanti sulle questioni ambientali. Gli “esperti” sono considerati centrali sia per gli adolescenti (81,5% di risposte) che per i giovani adulti (79,0%), con un rilievo prevedibilmente più marginale per figure di natura informale (come familiari, amici e conoscenti).

Le differenze tra le aree dello stivale

Tra i più giovani (14-18enni), si evidenzia un maggiore utilizzo dell’autobus nel Nord Est, che raggiunge il 31,9%, contro valori non superiori al 18,0% per tutte le altre aree. Per contro, i giovani adulti 19-29enni del Nord Est e quelli del Centro sono quelli che vedono il maggiore utilizzo dell’auto privata rispetto ai coetanei delle altre aree, rispettivamente con il 42,9% e il 46,1% delle risposte. Degna d’attenzione è la differenza che separa i 14-18enni del Nord Est rispetto ai coetanei delle altre macro-aree: mentre tra questi ultimi il consumo di cibo biologico è trasversalmente prossimo al 60,0% (“molto” + “abbastanza”), tale valore scende molto più in basso (fino al 43,6%) tra i primi. Simile differenza non si ritrova tra i giovani adulti, dove i dati di confronto con le altre macro aree territoriali sono molto più allineati.

About Fabio Allegra

Studente di Scienze della Comunicazione presso l'Università di Cagliari. Non apprezzo il maestrale.

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