Non c’è stata una settimana da inizio pandemia in cui l’età media dei decessi fosse sotto i 75 anni. In Sardegna 945 morti, l’1,1% dei positivi accertati.
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS), ha rilasciato un report dal nome “Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da Sars-Cov2 in Italia”. Si tratta di un’analisi delle caratteristiche delle 85.418 persone che hanno perso la battaglia contro il Covid dall’inizio della pandemia al 27 gennaio 2021. L’analisi è stata svolta dividendo in tre fasi l’evento ancora in corso: marzo-maggio 2020; giugno-settembre 2020; ottobre 2020-gennaio 2021.
Nessuna settimana ha visto un’età media dei deceduti sotto i 75 anni
Tra i grafici dello studio balza all’occhio quello relativo all’età media delle persone morte di Covid-19 settimana dopo settimana, a partire dalla terza di febbraio 2020. L’istogramma infatti mostra come la media non sia mai scesa sotto i 75 anni di età, con un picco di 84,82 anni di età nella prima settimana di luglio.
Decessi di età inferiore ai 50 anni
Al 27 gennaio 2021, su 85.418 morti totali, sono 941 (1,1%) i pazienti deceduti in seguito all’infezione con il SARS-CoV-2 di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 234 di questi avevano meno di 40 anni (138 uomini e 96 donne con età compresa tra 0 e 39 anni). Di 52 pazienti di età inferiore a 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche. Degli altri pazienti, 147 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 35 non avevano diagnosticate patologie di rilievo.
E due vittime su tre presentavano prima del contagio 3 o più patologie pregresse.La Lombardia è stata la regione più colpita: in totale ha registrato 26.674 vittime, il 31% del totale. Molto staccate Emilia-Romagna (10,9%) e Veneto, che ha fatto registrare 8.721 vittime, il 10,2% dei numeri complessivi.
Patologie preesistenti in un campione di deceduti
Il grafico rappresenta le più comuni patologie croniche preesistenti (diagnosticate prima di contrarre l’infezione) in un campione di pazienti deceduti. Questo dato è stato ottenuto da 6381 deceduti per i quali è stato possibile analizzare le cartelle cliniche.
Le cartelle cliniche sono inviate all’ISS dagli ospedali secondo tempistiche diverse, compatibilmente con le prioritarie delle attività svolte negli ospedali stessi. Il campione è quindi di tipo opportunistico, rappresenta solo i decessi in soggetti che hanno avuto necessità del ricovero, e le Regioni sono rappresentate cercando di conservare una proporzionalità rispetto al numero di decessi.
Complessivamente, 196 pazienti (3,1% del campione) presentavano 0 patologie. 772 (12,1%) presentavano 1 patologia, 1185 (18,6%) presentavano 2 patologie e 4.228 (66,3%, due su tre) presentavano 3 o più patologie.
Le più comuni patologie croniche preesistenti nei pazienti deceduti sono distinte in 4 fasce di età (16-59, 60-69, 70-79, 80+ anni). Le prevalenze di Cardiopatia ischemica, Fibrillazione atriale, Scompenso cardiaco, Ictus, Ipertensione arteriosa, Demenza, Insufficienza renale cronica, Insufficienza respiratoria aumentano con le età. Diminuiscono, invece, con l’avanzare dell’età, le prevalenze di Epatopatia cronica, delle patologie per cui è necessaria la Dialisi, di Infezione da HIV e di Obesità. Per Diabete, BPCO e Tumore si riscontra una diminuzione solo nell’ultima fascia di età in controtendenza alla generale crescita con l’età. Per Malattie autoimmuni, al contrario, si riscontra un aumento solo nell’ultima fascia di età in controtendenza alla diminuzione con l’età.
Guardando al numero di patologie, la prevalenza di coloro che hanno 3 o più patologie aumenta con le età, mentre diminuiscono con le età le prevalenze di coloro che hanno meno di 3 patologie.
La situazione in Sardegna
Guardando alla tabella delle morti, si nota come la Sardegna sia quattordicesima per numero di decessi in rapporto ai casi di positività accertati. Le 945 morti da inizio pandemia rappresentano l’1,1% dei casi accertati. Il dato è significativo soprattutto rispetto alla regione con il peggior (più elevato) tasso di mortalità, la Lombardia, con il 31.2% da inizio pandemia.