Covid: per gli uomini è più grave che non per le donne

Le donne, grazie a un cromosoma X in più e agli estrogeni, hanno una migliore risposta immunitaria nelle prime fasi dell’infezione da Covid.

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Come fu presto evidente in base ai report che arrivavano dalla Cina, il Covid-19 è un virus che colpisce in particolare gli anziani e gli individui di sesso maschile.

Akiko Iwasaki, un’immunologa della Yale University, aveva presto intuito che studiare le diverse risposte immunitarie di uomini e donne a questo virus (e il rapporto con l’età dei contagiati) avrebbe chiarito i segreti che nasconde il nuovo misterioso patogeno. I risultati di quasi un anno di ricerche sono stati pubblicati su Science.

La risposta immunitaria perde efficienza negli uomini dai 62-64 anni, nelle donne dai 68-70

Una delle recenti scoperte dei ricercatori di Yale ha riguardato la capacità degli organismi di rispondere alle infezioni virali. Ciò che hanno scoperto è che negli uomini, a partire dai 62-64 anni, la risposta immunitaria decade in maniera drastica, lasciando il corpo senza la prima linea di difesa. Nelle donne, invece, questo fenomeno si palesa sei anni più tardi.

Gli uomini hanno una probabilità 1.7 volte più elevata di morire delle donne

Il dato fondamentale della ricerca di Iwasaki & co. è che gli uomini hanno 1,7 volte in più di probabilità di morire per Covid-19 rispetto alle donne. Una prima spiegazione, dicono i ricercatori, viene dalla biologia di base. Le donne hanno due cromosomi X, gli uomini soltanto uno. E i cromosomi X sono importanti perché sono ricchi di geni che regolano la risposta immunitaria.

Un cromosoma X in più e gli estrogeni alla base del vantaggio femminile

Mentre uno dei due cromosomi X nelle donne è dormiente, in alcuni casi i geni chiave di entrambi i cromosomi X possono attivare il sistema immunitario innato, la prima linea di difesa che identifica i patogeni. In pratica, le donne hanno dei rinforzi al sistema immunitario che possono richiamare durante le prime fasi di un’infezione, mentre gli uomini, con i loro singoli cromosomi X, non possono.

Un secondo motivo della più elevata mortalità per Covid negli uomini è di tipo ormonale. La ricerca degli studiosi di Yale ha infatti indicato che un ruolo protettivo importante nei casi di infezione da Sars-Cov-2 è rappresentato dagli estrogeni, cioè gli ormoni sessuali femminili. La loro presenza può aiutare a sopprimere l’Ace 2, un recettore che viene utilizzato proprio da Sars-Cov-2 per entrare nelle cellule. Questo spiegherebbe il perché gli uomini sottoposti a una terapia di deprivazione androgenica a causa di un tumore alla prostata, risultano meno suscettibili alle infezioni del coronavirus.

Anche l’età influenza la risposta al virus

Un altro fattore è l’età, che amplifica e a volte “sabota” la risposta immunitaria degli individui di sesso maschile al Covid-19. Gli studiosi di Yale hanno scoperto che quando gli uomini di 60 anni perdono la capacità di dare il via a una risposta immunitaria iniziale al nuovo coronavirus, spesso c’è anche una reazione eccessiva compensatoria da parte di altre molecole del sistema immunitario. Si possono quindi innescare quelle che vengono chiamate “tempeste di citochine”, che possono portare a gravi danni ai polmoni ed altri tessuti.

Il commento di Iwasaki

Scoprire i dettagli delle diverse risposte immunitarie tra uomini e donne aiuterà sia lo sviluppo dei vaccini sia il miglioramento delle terapie cliniche, secondo Iwasaki.

About Fabio Allegra

Studente di Scienze della Comunicazione presso l'Università di Cagliari. Non apprezzo il maestrale.

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