Da dove proviene l’azoto che si trova sulla Terra? Un nuovo studio, condotto da ricercatori della Rice University. Fornisce una risposta a questo interessante quesito, interessante perché l’azoto stesso è considerato. Come uno dei fattori principali indispensabili per l’origine o comunque per il primo sostentamento della vita sul nostro pianeta.
L’analisi dei ricercatori
I ricercatori hanno analizzato le firme isotopiche dell’azoto prelevate da vari campioni. Di meteoriti ferrosi caduti sulla terra e sono giunti alla conclusione che l’azoto deve essersi prodotto non solo in una regione del nostro sistema solare. Che si trova oltre l’orbita di Giove ma anche nella regione del disco protoplanetario interno.
Si tratta di un dato nuovo, quello relativo al fatto che l’azoto proviene anche dalle zone interne del disco protoplanetario. In quanto gli scienziati hanno sempre teorizzato che quest’area interna fosse troppo calda. Affinché questo elemento chimico e altri elementi volatili simili si condensassero come dei solidi. Come spiega Damanveer Grewal, uno degli autori dello studio apparso su Nature Astronomy.
Dato che la Terra e i pianeti rocciosi si sono formati proprio in questa zona del disco interno accumunando polvere proveniente da quest’area. Si credeva che l’elemento chimico che si trova oggi sulla terra non potesse provenire da questa regione interna. E che provenisse solo dalle aree oltre Giove.
Le nuove prove prodotte da questo studio mostrano che l’azoto che oggi si trova sul nostro pianeta. Non proviene solo dalla regione oltre il gigante gassoso ma anche dall’area interna. Si tratta di un approccio teorico che vede l’esistenza di due “serbatoi” di azoto separati. Contenenti gli elementi volatili, un’idea che tra l’altro in passato era già stata sviluppata ma solo per gli elementi non volatili.
Resti di nuclei di protopianeti
Le prove sono arrivate grazie alle analisi delle firme isotopiche dell’azoto nei materiali ferrosi. Resti di nuclei di protopianeti formatisi quasi contemporaneamente insieme ai semi degli odierni pianeti rocciosi. Secondo i ricercatori, entro i primi milioni di anni si sono formati questi due “serbatoi”. Di elementi volatili, tra cui l’azoto: uno esterno particolarmente ricco di isotopo azoto-15 e uno interno ricco di azoto-14.
“Dimostriamo che gli elementi volatili erano presenti nella polvere del disco interno, probabilmente sotto forma di sostanze organiche refrattarie, fin dall’inizio. Ciò significa che, contrariamente a quanto si pensa attualmente, i semi degli attuali pianeti rocciosi, compresa la Terra, – non erano esenti da volatili”, spiega Grewal