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AstraZeneca, quanti dubbi sul vaccino

C’è chi lo vorrebbe eliminare AstraZeneca dal piano vaccinale. Cassone: “Sarebbe una follia, oggi abbiamo solo questo e i due a RNA. Che però non bastano. Quindi si può e si deve fare”. In attesa del monodose J&J e di Sputnik V

La goccia che ha fatto traboccare un vaso già oscillante è stata la notizia che la Svizzera non ha autorizzato il vaccino contro Covid-19 di AstraZeneca. Questo per via dei dati insufficienti, servono altri studi per stabilire sicurezza, efficacia e qualità. Ma da giorni tra i paesi che – come il Belgio – ha bloccato il parere favorevole ai 55 anni d’età, chi invece si è fermato ai 65 anni e l’Italia che ha prima fissato in 55 anni il limite e lo ha poi portato a 65, escludendo però categorie particolari di malati, insomma qualche dubbio in più è arrivato. Soprattutto se si considera il dato non irrilevante dell’efficacia.

E non parliamo delle percentuali altissime dei due vaccini a RNA messaggero – quello di Pfizer-Biontech e quello di Moderna, ben oltre il 90% – ma di vaccini costruiti e pensati alla vecchia maniera, come quello di AstraZeneca, che intanto annuncia per l’autunno un nuovo vaccino contro le varianti, o quello di Johnson&Johnson, che ha il vantaggio però di essere l’unico a prevedere dose singola, e il russo Sputnik V, i cui brillanti risultati (91,6% di efficacia) hanno rapidamente convinto moltissimi in Italia e anche all’estero, con Francia e Germania interessate e la Spagna addirittura entusiasta. Per non parlare dei paesi dell’America latina che già lo utilizzano.

AstraZeneca invece ha prima dato risultati di efficacia al 60%, poi ha aggiunto che invece modificando i tempi della seconda dose si poteva arrivare anche all’82% e che il vaccino si era dimostrato efficace anche nel prevenire i contagi.

Cosa pensano gli esperti

Ma allora perché tutti questi dubbi che hanno fatto dire a Massimo Galli, infettivologo e primario al Sacco di Milano, a The Breakfast Club su Radio Capital che lo farebbe solo se non avesse alternative e che però – fortunatamente – è riuscito a farne un altro? Il motivo lo spiega Galli: “E’ un vaccino con dei problemi, più per come è stato sperimentato che per le potenzialità del vaccino stesso.

Le due dosi non danno risultati ottimali paragonandoli a Pfizer e Moderna e non c’è stata una sperimentazione sufficiente sui soggetti di una certa età. Andare a dare ai più anziani un vaccino che non ha dato risultati eccellenti nella sperimentazione, non mi sembra una grande idea”.

Ed è dello stesso parere, e anzi se possibile ancora più severa, l’immunologa Antonella Viola in una intervista al Fatto. “Hanno avuto una comunicazione non corretta con annunci non supportati dai fatti. Risponde l’immunologa “hanno commesso errori nei trial clinici, hanno prodotto un siero con efficacia limitata, non hanno presentato dati sufficienti per le persone con più di 55 anni…mentre gli altri, Pfizer Biontech e Moderna su tutti, hanno lavorato bene. In questo momento abbiamo due vaccini che sono vicini a un’efficacia del 95%, che possono essere rimodulati in breve tempo rispetto alle varianti del coronavirus SarsCov2, bisogna puntare su quelli”. E , se non fossero disponibili, “su Sputnik V e quando sarà approvato sull’altro americano, Johnson&Johnson, che ha un’efficacia sopra il 70%”.

Le riflessioni del professor Cassone

C’è però chi invita al buon senso, ed è il professor Antonio Cassone, membro dell’American Academy of Microbiology. “Tutto nasce dall’approvazione di Ema e Aifa, che però ha fatto un errore, approvando il vaccino sopra i 65, pur non consigliandolo. Una agenzia regolatoria deve approvare o rifiutare, ma il consiglio non è previsto perché crea sconcerto, dubbi.

Detto questo, il vaccino AstraZeneca, che pure ha dati limitati e bene ha fatto la Svizzera a chiederne altri, non va buttato in mare. Se avessimo 50 milioni di dosi di vaccino Pfizer o Moderna, ne saremmo tutti felici, ma purtroppo non è e non sarà così. E quindi, considerato che è un vaccino sicuro, si può e si deve usare dai 55 anni in giù.

E’ meno efficace degli altri due? Certamente, ma non abbiamo alternative, almeno per ora. E quindi bisogna usarlo: questo in più ha il vantaggio di essere conservato in frigorifero e di poter essere utilizzato con facilità. Discorso diverso quando saranno disponibili anche gli altri due, in dirittura d’arrivo: J&J e Sputnik, in particolare quest’ultimo che ha dati veramente sorprendenti”. Allora, probabilmente, se ne riparlerà.

About Simone Usai

Studente universitario presso Università di Cagliari, amante di libri e musica con passione per la ludica on the side.

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