Comuni del Nuorese continuano la loro battaglia per avere a disposizione un medico di base. In diversi paesi: non si trovano, infatti, professionisti. Disposti ad assumere l’incarico per la medicina generale nei centri dell’interno Sardegna. Dopo l’ordinanza della sindaca di Oniferi Stefania Piras con la quale si “vietava” ai cittadini di ammalarsi, arriva un’altra provocazione.
Stavolta da parte del sindaco di Ussassai, in Ogliastra, Franco Usai. Che fa un appello all’organizzazione internazionale Medici senza Frontiere affinché venga inviata nel piccolo centro ogliastrino un’equipe di medici.
Le parole del sindaco Usai:
“Qui siamo abbandonati a noi stessi – ha detto all’ANSA il sindaco Usai. Confermando la notizia pubblicata dall’Unione Sarda – da anni ci dividiamo il medico con Seui e ultimamente riusciamo ad averne uno per quattro ore a settimana. Siamo in uno stato democratico dove il diritto alla salute è previsto nella nostra Costituzione. Ma stiamo peggio di come si sta in un villaggio Sub Sahariano. Lì almeno c’è l’equipe dei Medici senza Frontiere. Che va una volta al mese con tutti gli specialisti. Qui non abbiamo neanche il medico condotto, per di più siamo un paese con la stragrande maggioranza di anziani”.
Medico di base nei paesi
Qualche settimana fa il sindaco di Ussassai insieme al collega di Seui e ai cittadini dei due paesi. Avevano organizzato una manifestazione di protesta incontrandosi a metà strada. Ma da quel giorno ancora nulla è accaduto. “Visto che il bando per l’assegnazione dei medici nei nostri paesi disagiati e lontano da tutto vanno deserti. Abbiamo chiesto alla Regione di proporre agevolazioni ai professionisti come peraltro è previsto da una legge regionale, ma non abbiamo avuto ancora una risposta – aggiunge Usai -: hanno pensato a prevedere la spesa dei 6milioni di euro per 60 persone dello staff e non a trovare poche migliaia di euro per i nostri medici condotti. Se sarà necessario ci rivolgeremo anche a Mattarella e al Papa, ma per la Regione Sardegna questa è una vergogna”.
Nei giorni scorsi l’incontro con il commissario dell’Assl di Lanusei Ugo Stochino: si cerca di far dichiarare questi centri “zone disagiate”