La Regione, con l’aiuto dei Comuni, ha realizzato l’aggiornamento tecnologico e l’ampliamento delle preesistenti stazioni di monitoraggio climatico.
Il 28 gennaio scorso è stato presentato dalla Regione Sardegna, tramite l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, il completamento e il collaudo della ‘Rete unica regionale’. Si tratta di un passo avanti nel controllo e nella gestione degli eventi climatici dell’Isola.
Le caratteristiche delle stazioni della rete
La Rete di monitoraggio, gestita dall’agenzia regionale Arpas, è costituita da 186 stazioni di monitoraggio termo-pluviometrico e meteorologico. In particolare, 109 stazioni sono termo-pluviometriche, 77 stazioni sono meteorologiche. Tutte trasmettono i dati in tempo reale a una infrastruttura informatica formata da due centrali ubicate nelle sedi Arpas di Cagliari e Sassari.
Le stazioni termo-pluviometriche rilevano i dati di temperatura dell’aria e di precipitazione. Invece, le stazioni meteorologiche misurano anche la velocità e la direzione del vento, l’umidità relativa, la radiazione solare, la temperatura del suolo. Inoltre, alcune stazioni meteorologiche sono dotate di sensori aggiuntivi che misurano grandezze di interesse climatologico e agrometeorologico.
I dati di monitoraggio meteorologico costituiscono un complemento fondamentale rispetto agli ulteriori dati raccolti nel Sistema informativo regionale ambientale (Sira). Queste informazioni permettono il controllo di componenti ambientali e di sistemi antropici (acque superficiali e sotterranee, qualità dell’aria ed emissioni in atmosfera, flora, fauna ed habitat, gestione dei rifiuti, siti inquinati, campi elettromagnetici). In tal modo, contribuiscono a garantire un indispensabile supporto per le decisioni nelle politiche di sostenibilità ambientale.
I commenti dell’assessore Lampis
La Regione, “con il completamento della ‘Rete regionale di monitoraggio meteorologico e idropluviometrico’, risponde compiutamente alle esigenze di sicurezza delle comunità”, ha detto Lampis. La rete aggiornata garantisce “un supporto fondamentale nelle attività di protezione civile, soprattutto nell’ambito della prevenzione e della gestione delle emergenze ambientali”.
“Grazie anche ad una proficua collaborazione con le Amministrazioni comunali, abbiamo realizzato l’aggiornamento tecnologico e l’ampliamento delle preesistenti reti di monitoraggio ambientale – ha aggiunto l’assessore Lampis – Un ulteriore tassello a difesa del territorio sardo e dei suoi cittadini, oltre che un importante strumento per la mitigazione del rischio idrogeologico”.
“La raccolta continua, sistematica e precisa dei dati costituisce un supporto informativo agli studi meteo-climatologici, agrometeorologici, di valutazione dei bilanci idrici, di pianificazione della gestione delle risorse idriche, di salvaguardia e difesa del territorio”, ha spiegato l’Assessore della Difesa dell’ambiente.
L’aggiunta della nuova rete a quelle preesistenti porta quindi a oltre 300 i punti di monitoraggio. Significa una copertura della quasi totalità dei comuni della Sardegna e dei suoi bacini idrografici. Inoltre, la Regione vuole “rendere i dati consultabili in tempo reale mediante un accesso libero nel portale Sira, così da sensibilizzare i cittadini alla consultazione per essere tempestivamente informati”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas.