L’associazione Domus Oristano ODV, sollecitata dalla situazione. Di difficoltà generale, ha aderito, insieme ad altri enti del terzo settore, a un bando regionale proponendo il progetto No SprecOr.
In campo anche Cittadinanzattiva, Associazione Volontari pro Carceri, Caritas diocesana Oristano, OSVIC e Rotary Club Oristano. Tra le tante iniziative anche l’allestimento a Oristano di un locale di raccolta. Stoccaggio e distribuzione del cibo invenduto di ristoranti, mense, tavole calde, rosticcerie, gastronomie e attività similari.
E tra le iniziative accanto al No SprecOr. C’è anche l’avvio un confronto per l’attivazione di uno sconto sulla Tari per le imprese che donano il cibo. Il ritiro sarà a carico della rete di solidarietà. Chi può donare: ristoranti e bar, rosticcerie, mense, gastronomie e take away.
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Non si applica l’Iva sulle cessioni gratuite – hanno spiegato i promotori dell’iniziativa – sono assicurate agevolazioni fiscali Irpef e Ires. La cessione non è considerata un ricavo ai fini delle imposte sui redditi, il costo di acquisto è interamente deducibile.
I primi passi sono già stati fatti: l’allestimento del locale per lo stoccaggio, la pubblicazione di un opuscolo che riassume le agevolazioni fiscali previste per le imprese che donano le proprie eccedenze, ma soprattutto le diverse imprese cittadine che hanno già aderito all’iniziativa e doneranno il cibo invenduto al Progetto No SprecOr, dando prova di una grande generosità soprattutto in un momento come questo in cui, proprio le imprese del comparto bar e ristorazione, sono tra le più penalizzate.