I rossoblù sono terzultimi da soli. Il Cagliari ora sfiderà Atalanta, Torino e Crotone.
Una situazione così non si viveva dall’anno di Zeman, Zola e Festa. E dopo ogni sconfitta l’unica luce è la speranza della partita successiva. Nel frattempo il Cagliari è ancora in crisi: un punto nelle ultime otto partite. E c’è da rimarcare che, al di là del gruppetto di quattro squadre invischiato nella lotta per non retrocedere, le altre vanno che è una bellezza: lo Spezia, ad esempio, è quintultimo ma a sei punti dai rossoblu.
La prossima pagina si chiama Atalanta. E l’impresa del Torino suggerisce al Cagliari che non esistono partite impossibili. Poi arrivano gli spareggi salvezza: una dietro l’altro ci sono le sfide con Torino e Crotone. Di contro c’è da registrare una buona tenuta della squadra di Di Francesco ieri davanti a una delle squadre più forti del campionato. Le occasioni per andare in vantaggio o pareggiare le gara sono state tre e contro la Lazio non è mai facile avvicinarsi alla porta avversaria. Il problema è che però il guaio sta diventando cronico: solo un gol nelle ultime cinque partite. “Manca la vittoria – ha detto Di Francesco a fine gara – Ci siamo andati vicini altre volte, anche la settimana scorsa, aspettiamo da tempo questi tre punti che non sono ancora arrivati. L’aspetto psicologico sicuramente pesa, ma non dobbiamo mollare, dobbiamo invece essere ancora più resilienti, credere sempre nel lavoro. Rimbocchiamoci le maniche, ci riproveremo la settimana prossima. Dobbiamo tornare a vincere”.
Nainggolan ancora una volta uscito nel momento in cui la sua presenza sarebbe stata fondamentale: il Cagliari per tirarsi dai guai ha bisogno di un Ninja in forma novanta minuti più recupero. “Può darsi che Radja oggi abbia avuto un pochino di qualità in meno – ha detto ancora Di Francesco – ma è in crescita di condizione. Lo sto schierando come trequartista per dare continuità. Pavoletti ha fatto un grande lavoro per la squadra, sotto tutti i punti di vista: si è sacrificato, lui come tutti, come è necessario fare in questo momento. Importante è non perdere la nostra identità”.