L’Aifa sottolinea l’eccezionalità del provvedimento. Definite poi le categorie prioritarie e pronto al lancio il nuovo test rapido per trovare le varianti.
È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto del ministro della Salute Roberto Speranza che autorizza la temporanea distribuzione dei medicinali a base di anticorpi monoclonali per il trattamento di Covid-19.
Nicola Magrini, direttore dell’Aifa, ha dichirato che l’autorizzazione è stata un provvedimento eccezionale che risponde a un’esigenza eccezionale. “Useremo gli anticorpi monoclonali per i casi gravi. Sono gli unici farmaci che battono il coronavirus”, spiega infatti Magrini. Sulla campagna vaccinale il direttore dell’Aifa è ottimista ma anche cauto: “abbiamo adottato un approccio gentile, di cui le primule sono il simbolo, perché speriamo di essere convincenti”.
Le categorie che avranno priorità nella fase 2
Sono 6 le categorie che verranno vaccinate prioritariamente nella seconda fase della campagna anti-Covid. La prima sarà quella dei soggetti “vulnerabili” per particolari patologie, indipendentemente dall’età. Seguono le persone tra 75 e 79 anni; quelle tra 70 e 74 anni; le persone con particolare rischio clinico dai 16 ai 69 anni; persone tra 55 e 69 anni senza condizioni che aumentano il rischio clinico; persone tra 18 e 54 anni senza aumentato rischio clinico. In particolare, alle prime 5 categorie andranno i vaccini a mRna (Pfizer e Moderna), alla sesta quello AstraZeneca.
È made-in-Italy il nuovo test rapido per scovare le varianti
Arriva intanto il test rapido che identifica in sole 2 ore le varianti del virus SarsCoV2. Sviluppato in Italia, sarà pronto entro fine febbraio e potrà essere facilmente disponibile in tutti i laboratori che fanno l’analisi dei tamponi molecolari.
“Lo strumento consente di fare un primo screening sui tamponi risultati positivi al molecolare. Poi sarà comunque necessario il sequenziamento del materiale genetico del virus sia per avere la conferma definitiva, sia per individuare eventuali nuove varianti diverse dall’inglese, la brasiliana e la sudafricana”, ha detto il virologo Francesco Broccolo, dell’università di Milano Bicocca e direttore del laboratorio Cerba di Milano.