Finora, i dati raccolti riguardo le reazioni allergiche alla somministrazione dei vaccini Pfizer e Moderna mostrano medie superiori al normale.
In generale le reazioni anafilattiche a vaccini sono rare, pari a circa 1,31 casi per milione di dosi. Tuttavia, le reazioni anafilattiche al vaccino per il COVID-19 sembrano essere più frequenti, ed hanno destato preoccupazione nella popolazione.
Le reazioni ai vaccini Pfizer e Moderna negli USA
Secondo i primi dati USA sulle reazioni anafilattiche ai vaccini contro COVID-19 di Pfizer-BioNTech e Moderna, sono 21 i casi su un totale di 1,9 milioni di dosi somministrate. Il tasso di reazioni anafilattiche quindi è di 11,1 casi di per un milione di dosi somministrate.
Si tratta di un valore più alto di quello registrato con il vaccino antinfluenzale, ma che comunque, come sottolineato anche dal Center for Diseases Control (CDC), rimane un’evenienza rara.
La situazione in Italia
Nel recentissimo rapporto AIFA sui vaccini COVID-19, su 1.564.090 dosi somministrate in Italia tra il 27.12.20 e il 26.01.21, sono stati riportati 13 casi di anafilassi/shock anafilattico al vaccino Pfizer-BioNTech. Dodici casi sono relativi a soggetti di sesso femminile e 1 caso a un soggetto di sesso maschile, con un’età media di circa 45 anni. Tutti i casi hanno ricevuto immediata assistenza presso il centro vaccinale dove è avvenuta la vaccinazione o presso un servizio di pronto soccorso.
In tre casi, i soggetti riferivano una storia clinica di allergia, prevalentemente a pollini e alimenti. In uno dei casi, il soggetto riferiva una pregressa reazione allergica ad altro vaccino.
“L’età media delle persone che hanno avuto queste reazioni è stata di 40 anni e i sintomi sono comparsi nel giro di 13-15 minuti” afferma la Prof.ssa M. Beatrice Bilò, co-autrice assieme ai Dottori Francesco Murzilli e Gabriele Cortellini delle linee guida AAIITO – SIAAIC. “A tal proposito riteniamo che sia corretta la decisione delle autorità sanitarie di trattenere i pazienti per almeno 15 minuti dopo la vaccinazione”.