Compie oggi sessant’anni il trombettista sardo Paolo Fresu, tra i musicisti italiani più rappresentativi a livello mondiale. Mercoledì 10 febbraio l’importante ricorrenza verrà celebrata con un concerto e l’uscita del cofanetto P6OLO FR3SU per l’etichetta Tǔk Music.
Sessant’anni di musica e poesia, di cui 39 sui palchi di tutto il mondo fino a diventare uno dei musicisti più rappresentativi del jazz italiano a livello internazionale: si festeggia oggi (mercoledì 10 febbraio) il compleanno di Paolo Fresu, icona del jazz italiano, tra i musicisti contemporanei più apprezzati al mondo.
Fresu celebra questo importante anniversario con un evento concertistico dal titolo MUSICA DA LETTURA, in un luogo di storia e di cultura: la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna.
Impreziosisce questa giornata anche l’uscita di un cofanetto contenente due nuovi album, oltre alla ristampa di un disco ormai introvabile: uno sguardo che, come sua abitudine, è sempre proiettato in avanti, senza dimenticare mai il passato.
La ristampa è Heartland, album uscito per la Universal Francia nel 2001 realizzato con David Linx e Diederik Wissels. Un album rarefatto pieno di lirismo e poesia che ottenne importanti riscontri specie in Francia, grazie alla sintesi perfetta delle varie anime del trio alle quali si era aggiunto il suono di un quartetto d’archi e una formidabile ritmica composta da Palle Danielsson e dal compianto Jon Christensen: il risultato era una fusione efficace tra improvvisazione, musica “classica” e canzone. Il cd è pubblicato nella sezione Tǔk Reloaded.
Il secondo album è The Sun on the Sea con Daniele di Bonaventura e Jaques Morelenbaum. La collaborazione con di Bonaventura nasce nel 2011 ed è una delle più significative poiché si è arricchita nel tempo di innumerevoli progetti in svariate declinazioni, mentre il violoncellista brasiliano vanta alcuni featuring in Alma e Eros, i due bestseller album di Fresu e Omar Sosa usciti per la nostra etichetta. Il loro innesto nel mondo musicale di Fresu riesce ad ampliare le architetture fondamentali, creando un progetto dalle peculiarità nuove capace di unire profondità e prospettiva e universi musicali solo apparentemente distanti. Momenti etnici fatti di colore e calore brasiliano accanto ad altri collegati al grande mondo della classica, e poi ancora episodi di puro stile e talentuosa bravura tecnica fanno parte genetica di questa avventura di rara eleganza e bellezza.
Heroes, infine, è un magnifico omaggio al genio di David Bowie. La scintilla da cui tutto è partito fu la commissione artistica da parte del Comune di Monsummano Terme, cittadina toscana teatro della prima apparizione in Italia di Bowie nel 1969 in occasione di un concorso canoro.
Fresu ha assemblato un gruppo di grandi ed eclettici musicisti con diverse provenienze musicali: Petra Magoni (voce), Gianluca Petrella (trombone ed elettronica), Francesco Diodati (chitarra elettrica), Francesco Ponticelli (contrabbasso e basso elettrico), e Christian Meyer (batteria) per un omaggio si rispettoso ma che guarda al futuro.
Ogni musicista ha dato il proprio contribuito anche in fase di arrangiamento dei brani in scaletta, canzoni che attraversano le molteplici fasi della sua discografia, da Let’s Dance a Rebel Rebel, conferendo ulteriore dinamicità al progetto. Il cd è pubblicato nella sezione Tǔk Voice.
Nel ricco libretto interno, assieme ad un’ampia scelta del fotografo ufficiale Roberto Cifarelli, Fresu ha scelto 60 parole significative (in italiano, sardo e inglese) che danno forma ad una mappa in primis geografica, il cui punto di partenza è ovviamente la Sardegna, per svilupparsi poi in direzioni musicali ed emozionali, tracciando quelle che sono le coordinate dell’universo del musicista.
Una peculiarità grafica è il linguaggio scelto per raccontare questi 60 anni: il Leet. Si tratta di un alfabeto composto da lettere, numeri e simboli non alfabetici, dove è decisiva la somiglianza tra le lettere ed i numeri/simboli che le sostituiscono. Il leet (dall’inglese elite) è un linguaggio nato agli albori di internet e popolare tra alcune sottoculture per aggirare i limiti/ostacoli dei filtri imposti dagli amministratori, al fine di poter comunicare liberamente anche argomenti scomodi.
L’immagine di copertina è un assemblaggio di alcuni elementi tratti dalle copertine dei 3 dischi, ad opera del grafico della Tǔk Music Oscar Diodoro che è intervenuto con la sua arte sia nel gioco di geometrie che nella cover principale e nei pattern che accompagnano il ricco ed elegante booklet: un lavoro non solo di cesellatura e armonizzazione ma anche di straordinaria creatività.
Severino Salvemini è l’autore del dipinto ad acquerello presente sulla copertina di Heartland. Economista e professore ordinario di Organizzazione aziendale all’Università Bocconi, si occupa da sempre dei temi legati al management della cultura. Pittore per hobby, ha iniziato seguendo un corso organizzato dal Comune di Milano, passione che si progressivamente sviluppata fino all’organizzazione di alcune mostre. E’ autore tra l’altro del libro “I Festival Jazz in Italia”, un’analisi delle ricadute economiche, sociali e culturali dei festival jazz sul territorio.
La copertina di The Sun on the Sea è opera di Carlo Gambarresi, illustratore sardo formatosi presso l’IDEP Institute of Design e quindi alla Escola Massana di Barcellona ed ha iniziato la propria attività nel 2010. I suoi lavori sono usciti su The New York Times The Boston Globe, The Wall Street Journal, The New Republic, Wired USA, The Economist, The Guardian, The Daily Telegraph UK, The Lancet, La Stampa, Il Sole 24ore, Internazionale e Interni Magazine, e sui libri degli editori Penguin Books Random House, Hachette Books UK, Einaudi, Rizzoli.
Infine Heroes è impreziosito da un’opera della fotografa Giorgia Rizzo. Originaria della provincia di Novara, Giorgia si è formata presso lo IED istituto Europeo di Design a Milano studiando fotografia, e quindi è stata protagonista di diverse mostre collettive. La sua tecnica consiste nel sovrapporre fotografie appositamente scattate a dipinti del Rinascimento ottenendo un effetto straniante.
La Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna, sua città adottiva dalla fine degli anni Ottanta, diventerà uno straordinario teatro a porte chiuse nel quale, attraverso la musica e l’utilizzo di diversi organici strumentali, si narrerà uno dei palazzi più significativi della Città e la storia della Università più antica del mondo.
Non sarà un mero concerto ma un suggestivo viaggio culturale e storico che partirà dalla sala Stabat Mater passando per il Teatro Anatomico e per le sale dei Diciotto e di Lettura utilizzando anche i foyer e le ampie scalinate dei giuristi e degli artisti.
In ognuno di questi spazi una formazione musicale di tutto prestigio – oltre a Fresu il Quartetto d’archi Alborada, il pianista Dino Rubino, il bandoneonista Daniele di Bonaventura e il contrabbassista Marco Bardoscia – darà vita a un emozionante racconto coadiuvato dalla voce narrante di Alessandro Bergonzoni.
L’evento sarà disponibile il 10 febbraio in versione video sul canale YouTube di Paolo Fresu e trasmesso da RAI5 alle 21.15. La piattaforma di streaming Qobuz distribuirà l’audio del concerto in esclusiva per i suoi utenti.
“P60LO FRESU – MUSICA DA LETTURA” è organizzato da Tǔk Music con il patrocinio del Comune di Bologna e il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e con il supporto di realtà internazionali come Fondazione MAST, Gruppo Unipol, Coop Alleanza 3.0, BPER Banca, Qobuz e Open Fiber.
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