Le donne incinte che si impegnino a fare una corretta attività fisica e a seguire una dieta mediterranea influenzano positivamente la genetica dei neonati.
Cambiare lo stile di vita durante la gravidanza può avere effetti enormemente positivi sui bambini anche a livello genetico secondo uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Lund in Svezia.
I ricercatori hanno infatti scoperto l’importante connessione tra lo stile di vita delle madri durante la gravidanza con il rischio di obesità e di alterazioni genetiche nel nascituro. I risultati dello studio sono pubblicati sulla rivista Diabetes.
I dettagli della ricerca
I ricercatori hanno analizzato 425 donne gravide tutte caratterizzate da un indice di massa corporea (BMI) superiore a 30, un limite che già può essere considerato come condizione di obesità.
Le stesse donne sono state poi divise in tre gruppi. Nel primo le donne cambiavano il proprio stile di vita in primis introducendo una maggiore attività fisica (dovevano effettuare 11.000 passi al giorno); in secondo luogo, cambiando la propria dieta (dovevano sottostare ad una dieta mediterranea con un livello di calorie di 1200–1675 calorie al giorno).
Nel secondo gruppo le donne dovevano cambiare il proprio stile di vita solo introducendo una maggiore attività fisica. Infine, nel terzo gruppo non dovevano cambiare il proprio stile di vita. Quest’ultimo era il gruppo di controllo.
Il primo passo dello studio è stato esaminare il sangue del cordone ombelicale dei neonati delle donne che hanno partecipato allo studio. I ricercatori hanno scoperto cambiamenti genetici in 370 geni nei bambini in cui le madri avevano effettuato un cambiamento del proprio stile di vita. Questo a differenza delle madri che non avevano effettuato alcun cambiamento (terzo gruppo di controllo).
Il commento dei ricercatori
“Abbiamo visto che i bambini di madri in entrambi i gruppi di intervento sullo stile di vita […] avevano una massa muscolare aumentata alla nascita, rispetto al gruppo di controllo”, spiega Charlotte Ling, professoressa all’Università di Lund e autrice principale dello studio.
I ricercatori hanno poi ricontrollato i bambini, sempre a livello genetico, all’età di 9, 18 e 36 mesi. Ciò che si è scoperto è che diversi dei cambiamenti genetici trovati precedentemente avevano un collegamento con l’indice di massa corporea dei bambini nel corso della crescita.
“Nel nostro studio non possiamo dimostrare una causalità diretta, ma i nostri risultati suggeriscono che l’attività fisica e una dieta sana durante la gravidanza nelle donne con obesità influenzano l’epigenetica nei neonati”, spiega ancora la Ling. “Probabilmente influiscono anche sulla composizione corporea dei bambini e sulla crescita più tardi nella vita”, conclude.