Le terapie dirette in uso ad oggi sono molto costose e poco risolutive. Questo nuovo metodo, efficace sugli animali, costa meno e dà speranza.
Un team di ricerca dell’Università Tecnica di Monaco (TUM) e l’Ospedale universitario LMU hanno sviluppato dei nuovi peptidi sintetici per prevenire l’aterosclerosi. Si tratta di una delle malattie infiammatorie croniche riguardanti le arterie più diffuse che possono provocare ictus e infarti. Lo studio è pubblicato su Nature Communications.
Le attuali terapie non sono soddisfacenti
Questi peptici sintetici potrebbero rivelarsi una buona soluzione per contrastare l’aterosclerosi, una malattia abbastanza difficile da trattare a livello di terapie dirette.
Queste ultime si concentrano, infatti, perlopiù sulle citochine e sulle chemochine, i mediatori che provocano l’infiammazione vascolare. I farmaci che hanno preso di mira queste proteine spesso non danno i risultati sperati, anzi in alcuni casi limitano il loro effetto benefico che è quello di difendere corpo umano dalle infezioni.
Buoni risultati sugli animali, ma ora bisogna ottenerli anche sull’uomo
“I peptidi sintetici che abbiamo sviluppato sono in grado di differenziare selettivamente tra due diverse chemochine che prendono di mira lo stesso recettore […]. Ciò consente loro di bloccare in modo specifico le vie alla base dell’aterosclerosi”, spiega Afrodite Kapurniotu, professoressa di biochimica dei peptidi presso la TUM ed una delle autrici dello studio.
Per il momento questi peptidi sintetici si sono rivelati promettenti sui modelli animali ma i ricercatori hanno intenzione di organizzare un’applicazione clinica sull’uomo in futuro.
Se avessero successo anche sugli esseri umani, si otterrebbe un vantaggio non di poco in quanto le terapie basate sui peptidi sono molto meno costose di quelle basate sugli anticorpi, come spiega Jürgen Bernhagen, altro ricercatore dell’LMU impegnato nello studio.