Con la seconda ondata della pandemia, milioni di italiani si stanno allontanando dalle consuete cure dentali per paura del contagio oppure per questioni di carattere economico.
Durante l’estate la situazione sembrava essersi normalizzata. In quasi tutto il Paese le attività erano tornate ai livelli pre-pandemia, comprese quelle relative alla cura dentale. Controlli e interventi, invece, erano aumentati dopo la battuta di arresto del primo lockdown nazionale.
La ricerca di Keystone
I risultati di una ricerca realizzata da Keystone Executive Searc), su un campione di 1200 famiglie italiane, sono lapidari. Nella situazione attuale circa un italiano su quattro della fascia 20-74 anni rinuncia ai servizi dentistici. I dati, però, salgono al 40% quando si tratta di persone che hanno riscontrato contrazioni economiche a causa delle restrizioni.
La situazione economica
La situazione economica si rivela centrale nella valutazione se sottoporsi o meno alle cure dentali. Appare evidente dallo scenario economico elaborato grazie ai dati del sondaggio Keystone. Il 6% ha subito effetti economici a causa della perdita del lavoro, il 15% vive una instabilità lavorativa, il 22% ha ritrovato la stabilità economica dopo il primo lockdown e, infine, il 57% ha dichiarato di essere uscito indenne a livello economico.
L’elevata incertezza economica sembra essere quindi il fattore trainante di questo nuovo allontanamento dagli studi dentistici italiani. La paura del contagio contribuisce solo in parte, come una sorta di incentivo negativo.
Il timore del contagio
Il timore del contagio si rivela, invece, particolarmente presente nelle persone che vorrebbero ricorrere a cure odontoiatriche di routine. C’è ancora la convinzione che gli studi medici siano luoghi dove la contrazione di virus e infezioni sia molto probabile.
Il settore odontoiatrico deve sottostare a rigidissimi protocolli di igienizzazione e sicurezza. La sicurezza di questi studi, infatti, è mantenuta ad altissimi livelli grazie all’utilizzo di specifici prodotti progettati sia per la sanificazione di strumenti e superfici che per la disinfezione di impronte dentali e apparecchiature di laboratorio.
Purtroppo la situazione attuale della pandemia e la scienza stessa non permettono di dare garanzie Covid-free ad alcuna attività che coinvolga la relazione tra persone. Una costante e corretta comunicazione della sicurezza degli ambienti, particolarmente quelli odontoiatrici, potrà però contribuire a una ripresa più rapida, non appena l’emergenza sanitaria sarà passata.
La ricerca ha inoltre confermato tutta una serie di atteggiamenti già riscontrati riguardo al ricorso alle cure dentali. Le famiglie con bambini e ragazzi in età scolare tendono ad andare comunque dal dentista, nonostante le difficoltà, allo stesso modo dei nuclei familiari con redditi oltre i 3.000€ mensili.