Delle vie respiratorie umide, non secche come diventano quando siamo esposti al freddo, sono più efficienti nel bloccare particelle pericolose.
Le mascherine che indossiamo per proteggerci dal Covid-19 hanno un potenziale nel combattere in generale tutte le malattie respiratorie simili al coronavirus. È quanto hanno scoperto alcuni ricercatori americani del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases (NIDDK) del NIH.
Secondo questi studiosi, l’umidità che si crea all’interno della stessa maschera, una volta inalata, porta non solo ad un livello di gravità minore per quanto riguarda la malattia COVID-19 (bloccando le goccioline che si esalano). Infatti, avrebbe anche il bonus di idratare le stesse vie respiratorie. Questo, secondo i ricercatori, favorisce lo stesso sistema immunitario.
I dettagli della scoperta
Secondo quanto riportato nel comunicato stampa, un livello di umidità più alto, infatti, promuove la cosiddetta clearance mucociliare (MCC). Si tratta di un meccanismo di difesa che rimuove le particelle dannose all’interno del muco che si trova nei polmoni.
Inoltre, un livello di umidità più alto favorisce la produzione di particolari proteine denominate interferoni che tendono a rinforzare il sistema immunitario e dunque a combattere i virus.
Bassi livelli di umidità, invece, hanno l’effetto opposto: compromettono l’MCC e la produzione di interferoni. Ciò spiega anche perché le infezioni respiratorie sono più comuni quando fa più freddo.
Il commento dei ricercatori
“Questa ricerca sostiene l’importanza di indossare la maschera come un modo semplice, ma efficace, per proteggere le persone intorno a noi e per proteggerci dalle infezioni respiratorie, specialmente durante questi mesi invernali quando aumenta la suscettibilità a questi virus”, spiega Griffin P. Rodgers, direttore del NIDDK.