La band bolognese accompagna i fan verso la loro partecipazione a Sanremo con 5 nuovi EP, ognuno espressione della personalità di uno dei componenti.
Lo Stato Sociale torna con del nuovo materiale, ma si tratta di qualcosa di diverso dal solito. Il gruppo bolognese nato dall’incontro nel 2009 tra Alberto Cazzola, Lodovico Guenzi e Alberto Guidetti, passato alla ribalta con la partecipazione a Sanremo 2018 (che li ha visti arrivare secondi con la canzone “Una vita in vacanza“), ha deciso di pubblicare cinque EP di brani inediti.
I dettagli di questo progetto “scomposto”
Questi inediti hanno qualcosa di speciale: ogni EP, infatti, contiene cinque canzoni cantate e composte da uno dei cinque componenti della band. Naturalmente, ogni canzone vede la partecipazione di tutti e cinque i membri del gruppo.
I cinque mini-dischi danno spazio alle singole personalità e alle idee artistiche individuali presenti nel gruppo. Infatti, ognuno con la propria direzione creativa, il proprio team di lavoro e i propri ospiti. Ogni disco avrà come titolo il soprannome del proprio autore.
Volendo fare un paragone culinario, questo esperimento de Lo Stato Sociale ricorda i famosi piatti “scomposti” che spesso si ritrovano nei menù dei ristoranti più moderni. Non il solito disco corale, ma una divisione nei suoi elementi fondativi, che vengono scoperti nella loro singolarità, pur rimanendo nel contesto del complesso musicale.
Un’eccezione che non può diventare regola, di sicuro, ma comunque una ventata di nuovo e soprattutto un’occasione per i componenti della band per conoscersi e farsi conoscere meglio.
Un disco a settimana aspettando Sanremo
A tre anni dalla vittoria sfiorata con “Una vita in vacanza”, Lo Stato Sociale tornerà a competere a Sanremo. Quest’anno la loro canzone sarà “Combat pop“, un pezzo “che gioca sulla contraddizione” e che la band spera possa rappresentare “un momento per fare una grande festa”.
Il festival, a causa dell’emergenza Covid, si terrà tra il 2 e il 6 marzo, e a partire dal 28 gennaio il gruppo capitanato da “Lodo” Guenzi ha deciso di rilasciare uno per settimana i cinque mini-dischi di cui si è parlato.
Il primo EP è stato “Bebo”, soprannome di Alberto Guidetti, che nella band suona drum machine, sintetizzatore, sequencer. Le sue cinque canzoni sono degli stream of consciousness parlati, non cantati, che toccano i più diversi temi.
Il secondo disco a uscire, il 5 febbraio, è stato “Checco“, ovvero Francesco Draicchio, di solito ai sintetizzatori, alle percussioni, al sequencer e alla voce. Il 12 febbraio ha poi fatto seguito “Carota“, di Enrico Roberto, voce, sintetizzatore, pianoforte e rhodes della band. Questi due dischi, rispetto al primo, sono cantati: la struttura dei pezzi ha il classico susseguirsi verso-ritornello-verso, e lo stile è quello tipico dell’indie italiano.
Mancano quindi all’appello solo i dischi di Ludovico “Lodo” Guenzi (voce, piano, chitarra, sintetizzatore) e di Alberto “Albi” Cazzola (voce, basso).