Due dottorande Uniss in Architettura ed Ambiente (ecologia marina) inizieranno l’acquisizione di dati sulla presenza in Sardegna di semi o frutti di Posidonia oceanica.
Patrizia Stipcich e Arianna Pansini, due dottorande dell’Università di Sassari in Architettura ed Ambiente (ecologia marina), questa primavera andranno alla scoperta di un prezioso abitante dei nostri mari: la Posidonia oceanica.
Coordinate dalla Prof.ssa Giulia Ceccherelli, le due inizieranno un esperimento che prevede l’acquisizione di dati sulla presenza in Sardegna di semi o frutti di questa importante pianta marina. L’obiettivo è studiare l’adattamento dei semi stessi e delle praterie alle diverse coste – e dunque temperature – della regione.
La delicatezza del processo riproduttivo di questa pianta marina
In Sardegna il periodo di produzione dei semi per la Posidonia oceanica inizia a metà primavera e termina più o meno a metà estate. Infatti, ogni prateria può germinare in momenti diversi. Questa, in particolare, è la fase più vulnerabile del ciclo vitale della pianta stessa.
La dispersione dei propaguli, l’insediamento ed il reclutamento rappresentano passaggi critici che determinano la sopravvivenza o meno della pianta nel primo anno vitale. Questo tipo di riproduzione sessuale viene utilizzato dalla pianta per espandersi, colonizzare nuove aree ed aumentare la variabilità genetica.
Le dottorande chiedono il supporto di chiunque avvisti la Posidonia
Il gruppo di ricerca rivolge dunque un appello a quanti durante passeggiate sulla spiaggia, attività di snorkeling o immersioni subacquee in Sardegna avvistassero semi o frutti di Posidonia oceanica.
Il contributo di professionisti e qualsiasi attento osservatore di fenomeni naturali è fondamentale nella riuscita della ricerca. Ci si può rendere utili annotando la data, il luogo e commenti sulla quantità ritrovata, inviando poi questi dati tramite una a patriziastipcich@libero.it o apansini@uniss.it. Le esperte saranno così pronte ad intervenire per raccogliere il materiale.