Aeroporto a Tortolì: Consorzio punta a velivoli da 100 posti per stagione 2022
Si avvicina la stagione turistica estiva e in Sardegna potrebbe riaprire l’aeroporto di Tortolì, in Ogliastra, chiuso da ormai 10 anni. Lo scalo potrebbe ospitare i soli aerei privati “di aviazione generale”, con peso massimo di 5.700 chili e massimo 12 passeggeri a bordo.
Il Consorzio industriale è proprietario al 100% della società Aliarbatax che detiene le quote dello scalo; questo attraverso il commissario straordinario Franco Ammendola che ha avviato le procedure per richiedere tutte le autorizzazioni all’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac). Se riuscirà ad ottenerle, tra maggio e giugno lo scalo per la prossima estate potrebbe riprendere vita con i connotati di aeroporto di terzo livello.
Si prevede un traffico di aerei di aviazione generale che non superano le 5,7 tonnellate; in tal modo non saranno necessari presidi fissi alla torre di controllo e al reparto antincendio.
Obiettivo dell’anno
“L’obiettivo per quest’anno è quello di aprire lo scalo ai piccoli aerei privati che possano portare in Ogliastra un target più alto di turismo rispetto a quello dei camper e dei campeggi – ha detto il commissario Ammendola – Ma già per il 2022 avvieremo le pratiche per il passaggio ai voli dell’aviazione civile con aerei fino a 100 posti (come gli Embraer utilizzati da diversi vettori, ndr), Per quest’anno non possiamo farlo perché i villaggi turistici si sono già organizzati sullo scalo di Cagliari, ma anche perchè con l’aviazione generale è più semplice ottenere dall’Enac le autorizzazioni”.
Lo scalo di Arbatax inoltre potrebbe diventare un’area di sosta di aerei privati. Velivoli che atterrano su Olbia e che non trovano posto nello scalo gallurese per tutta la durata delle vacanze.
“Anche questo è un servizio che vogliamo offrire – ha confermato Ammendola – C’è una utenza di migliaia di persone in Italia che posseggono un aereo privato con il quale girano il Mediterraneo, ed è una nicchia tutta da scoprire che potrebbe essere molto interessante per il turismo del territorio. D’altronde lo scalo di Arbatax quando è stato aperto 17 o 18 anni fa (quando Ammendola era presdiente del Consorzio, ndr), il lavoro era assicurato: avevamo difficoltà a trovare posti per gli aerei da 100 posti collegati con vari scali nazionali ed internazionali.”
“I villaggi turistici utilizzavano quegli aerei, così come molti cittadini del territorio. Ora partiamo con i voli privati – conclude Ammendola – ma puntiamo anche ad altro: si tratta di diversificare l’offerta per poter guardare al futuro con maggiore serenità”.