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Istituto Superiore di Sanità: Preoccupa la variante, rafforzare le misure

Il risultato dell’indagine ci dice che nel nostro Paese, così come nel resto d’Europa, c’è una circolazione sostenuta della variante, che probabilmente è destinata a diventare quella prevalente nei prossimi mesi

 

Considerata la circolazione nelle diverse aree del paese, si raccomanda di intervenire al fine di contenere e rallentare la diffusione della variante VOC 202012/0. Rafforzando/innalzando le misure in tutto il paese e modulandole ulteriormente laddove più elevata è la circolazione. Inibendo in ogni caso ulteriori rilasci delle attuali misure in atto. Questo è quanto afferma lIstituto superiore di sanità nello studio di prevalenza della variante VOC 202012/01 (Regno Unito) in Italia. Uno studio relativo alla indagine svolta lo scorso 4-5 febbraio.

A livello nazionale la stima di prevalenza della cosiddetta ‘variante inglese’ del virus Sars-CoV-2 è pari a 17,8%. Sono questi i risultati preliminari della ‘flash survey’ condotta dall’Iss e dal ministero della Salute, insieme ai laboratori regionali.

Per l’indagine è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi. Successivamente di sequenziare il genoma del virus, secondo le modalità descritte nella circolare del ministero della Salute dello scorso 8 febbraio. I campioni analizzati sono stati in totale 852 per 82 laboratori, provenienti da 16 regioni e province autonome, ripartiti in base alla popolazione.  Il risultato medio è in linea con quello di altre survey condotte in Europa. Il range di prevalenze sembra suggerire una diversa maturità della sub-epidemia determinata probabilmente da differenze nella data di introduzione della variante stessa. È presumibile pertanto che tali differenze vadano ad appiattirsi nel corso del tempo.

Il Covid muta in continuazione

Il risultato dell’indagine ci dice che nel nostro Paese, così come nel resto d’Europa (in Francia la prevalenza è del 20-25%, in Germania sopra il 20%), c’è una circolazione sostenuta della variante, che probabilmente è destinata a diventare quella prevalente nei prossimi mesi. La necessità di monitorarne attentamente la prevalenza deriva dalla sua maggiore trasmissibilità rispetto al virus originale. Un attento monitoraggio ci consentirebbe di contenere e arginare gli effetti della nuova variante. Il tutto mentre si prosegue con le vaccinazioni, che restano comunque efficaci anche contro il virus mutato.

Nei prossimi giorni l’indagine sarà ripetuta, per verificare la velocità di diffusione della nuova variante. Il virus muta continuamente e sono già isolate centinaia di varianti, anche se la maggior parte di queste non cambia le caratteristiche del virus. La vigilanza deve restare alta però per individuare quelle che potrebbero peggiorare la situazione in termini di trasmissibilità, sintomatologia o sensibilità nei confronti di vaccini e anticorpi. Tenendo presente che questi ultimi possono essere comunque modificati per adeguarli alle versioni più pericolose.

About Giulia D'Agostino

Amante dei libri e delle serie tv. Appassionata di arte. Cresciuta a pane e Fabrizio de Andrè.

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