Una ricercatrice ha scoperto che una particolare specie di scarafaggi che masticano le loro ali a vicenda fino a che diventano dei veri e propri “monconi”
Una ricercatrice dell’Università Kyushu, Giappone, ha scoperto che una particolare specie di scarafaggi. Questi ultimi sono scarafaggi mangia legna (Salganea taiwanensis) e vantano un’usanza particolare; cioè quella di masticarsi le ali a vicenda fino a che diventano dei veri e propri “monconi”. Tutto ciò accade dopo che si trasferiscono nelle tane dove poi allevano le larve.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Ethology, è stato ripreso, tra gli altri, anche dal New York Times.
La studentessa Haruka Osaki ha effettuato la scoperta mentre raccoglieva alcuni campioni di insetti dai boschi. Proprio durante queste attività, la studentessa, ha scoperto che diversi esemplari di una specie di scarafaggi mostravano le ali con parti mancanti; queste ultime sembravano addentate e masticate da qualcosa.
Ha quindi scoperto che non era un predatore ad effettuare questa operazione ma erano gli stessi scarafaggi della specie a masticarsi a vicenda le ali.
E gli stessi esemplari “vittime “di questa usanza non sembravano preoccuparsi troppo del fatto i loro compagni rosicchiassero le loro appendici.
Per scoprire il perché, la ricercatrice ha approfondito la cosa e, grazie anche all’aiuto dei colleghi dell’Università, ha scoperto che probabilmente non si tratta di un beneficio meramente nutrizionale anche perché le ali di questa specie di scarafaggio non contengono molte sostanze nutritive.
Il beneficio, secondo i ricercatori, più che altro sta nel fatto che, negli spazi ristretti delle tane dove devono prendersi cura dei piccoli, rinunciare alle ingombranti ali potrebbe essere un vantaggio.
“Ha senso che ci sia un vantaggio nello sbarazzarsi delle ali se non hai intenzione di volare mai più”, spiega Allen J. Moore, biologo dell’Università della Georgia al New York Times.
Una volta che si sono accoppiati, infatti, gli esemplari di questa specie di scarafaggio non lasciano più la tana dove poi nascono i piccoli (di solito una cavità in un tronco marcio) e non incontrano più potenziali compagni. Vivranno prendendosi cura dei piccoli e cooperando.