Da oggi, in Sardegna, chi vuole realizzare questi e altri progetti dovrà richiedere il Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale. Solo una volta ottenuto il Paur potrà iniziare a costruire.
Impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici, depositi di carburanti, impianti per lo smaltimento dei rifiuti, discariche. Tutto questo sarà migliorato con il Paur.
La commissione Ambiente, presieduta da Giuseppe Talanas ha approvato infatti con l’astensione dell’opposizione il disegno di legge n. 238 che introduce nell’ordinamento regionale il “provvedimento unico ambientale” (Paur).
“Si tratta di un provvedimento particolarmente importante” ha spiegato l’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis. “Che recepisce la più avanzata normativa europea e nazionale sulla materia. Soprattutto, semplifica le procedure della Via (valutazione di impatto ambientale) e della Vinca (valutazione di incidenza ambientale). In questo modo si riduce di circa la metà la tempistica delle autorizzazioni.”
“Il provvedimento è strutturato in due fasi” ha aggiunto Gianni Lampis. “La prima riguarda l’istruttoria tecnica condotta dagli uffici. Mentre la seconda consiste in una delibera della Giunta con l’autorizzazione finale. Questo come previsto da alcune leggi regionali già in vigore e da una recente sentenza della Corte costituzionale.”
Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionale Maria Laura Orrù e Antonio Piu, e Giorgio Oppi.
Il disegno di legge passa ora all’esame del Consiglio. I relatori saranno il consigliere Michele Ennas per la maggioranza ed il consigliere Roberto Li Gioi per l’opposizione.
La commissione infine, su proposta del capogruppo di Fdi Francesco Mura, farà un sopralluogo nel tratto della 131 presso Bonorva, dove si è verificato un ampio cedimento della sede stradale.
Il Paur, previsto in caso di progetti sottoposti a Via di competenza regionale, consente di ottenere, all’interno di un unico iter, tutte le autorizzazioni, intese, licenze, pareri, nulla osta e assensi comunque denominati necessari per la realizzazione e l’esercizio di un progetto. Non soltanto dunque gli atti di tipo prettamente “ambientale“, ma anche tutte quelle tipologie di atti che consentono di realizzare ed esercire un impianto; in questo modo il provvedimento assume un carattere onnicomprensivo.