Si chiama Mezzi Litri e si trova ad Arquata del Tronto. Il rifugio punta a rendere la montagna accessibile, un Appennino inclusivo e senza barriere
Da panettiere rimasto senza forno, distrutto dal sisma del 2016, a gestore di un rifugio pensato per combattere lo spopolamento delle aree colpite dal terremoto. Contribuire a ricostruire, restando, un tessuto sociale ed economico. Poi, il duro colpo assestato dal Coronavirus. Ma nonostante questo Stefano Cappelli, gestore del rifugio Mezzi Litri ad Arquata del Tronto, sogna ancora. Non solo di portare avanti il suo progetto ma di renderlo sempre più accessibile.
Con la sua compagna, Elena, Stefano ha fondato l’associazione Monte Vector. Insieme gestiscono il rifugio a 1.360 metri d’altezza. “Per noi è una possibilità concreta per il ritorno in uno dei territori più colpiti dal sisma del 2016, partendo dal rispetto dell’ambiente”. Spiega così Cappelli. “Ciò che può salvare le aree interne dallo spopolamento sono i produttori. Perché amano, curano e difendono il territorio. Con lo spopolamento e poi il sisma, quelli rimasti ad Arquata sono pochissimi. Ma la valorizzazione di questi luoghi non può che partire dalla promozione delle loro produzioni”.
“Uno dei nostri obiettivi principali è far incontrare le persone con questi straordinari sapori che offriamo nelle nostre degustazioni al rifugio senza però venderli, invitando ad andare a comprarli dal produttore. Purtroppo il Covid-19 ha rallentato pesantemente le nostre attività“.
I fondi per il progetto
Obiettivo del gestore del Mezzi Litri, è di costruire delle strutture di accoglienza accessibili e una rampa per i disabili. “Realizzando così il nostro sogno di un Appennino inclusivo, senza barriere“. Per farlo, ha calcolato di aver bisogno di 22mila euro. Finora ne ha raccolti 7,5 grazie alla campagna di crowfunding di Legambiente ed Enel, “Alleva la speranza +“. La campagna è dedicata alle imprese che risiedono nelle zone del Centro Italia, che sono state colpite dai terremoti del 2016 e del 2017 Purtroppo ora sono rese ancora più fragili dalla pandemia da Covid-19. Grazie alle donazioni arrivate attraverso la piattaforma PlanBee, il rifugio ha dunque raccolto il 33% dell’importo necessario, ma ha ancora 39 giorni di tempo per riuscire a centrare l’obiettivo.
Il rifugio Mezzi Litri si trova vicino al “Sentiero per Tutti”, concepito dal Parco dei Sibillini, come percorso paesaggistico in quota senza barriere, purtroppo in gran parte inagibile. Il casale è stato adibito a rifugio abbattendo tutte le barriere possibili e dotandolo di servizi per disabili. “Molte persone disabili sono venute a trascorrere una giornata con noi ma il nostro obiettivo è consentirgli di vivere una vera vacanza in montagna. Con il contributo di Alleva la speranza + vorremmo acquistare delle strutture mobili ad ampia accessibilità come yurte o le innovative cupole geodetiche completamente senza barriere”.
“Vorremmo poi realizzare la rampa”, spiega Stefano Cappelli, “con delle scritte in braille che raccontano la bellezza dei nostri monti, per collegare le diverse strutture con i servizi igienici. Nella progettazione anche amici disabili e con associazioni locali abbiamo capito come realizzare i presidi per gli ipovedenti. Il traguardo è quello di dare autonomia, benessere e libertà a persone a cui è negato il diritto a vivere la natura”.
Tutti possono donare
Per sostenere il progetto attraverso il crowdfunding di Alleva la Speranza+, si può fare una donazione di 75 euro ricevendo in cambio un pacco con i prodotti locali che il rifugio Mezzi Litri offre nelle degustazioni che organizza.