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Spettacolo Siae: l’anno nero nel rapporto 2020. Eventi crollati del 69%

La crisi pandemica ha messo a dura prova l’intero settore dello spettacolo nell’anno che ci siamo lasciati alle spalle.

I primi dati dell’Osservatorio dello Spettacolo SIAE relativi a tutto il 2020 confermano le cifre relative al periodo da gennaio a giugno dell’anno scorso. Questi i dati pubblicati nel mese di novembre. Complessivamente gli eventi sono diminuiti del 69,29%. Gli ingressi hanno segnato un calo del 72,90%, la spesa al botteghino è scesa del 77,58%. Mentre la spesa del pubblico ha avuto una riduzione dell’82,24%.

Il settore dello spettacolo cresceva a inizio 2020

Eppure nei primi due mesi del 2020, quando ancora non era scattata l’emergenza sanitaria, gli eventi spettacolistici erano cresciuti rispetto all’anno precedente del 3,38%. Ma si era registrato un aumento degli ingressi del 15,49% grazie ad una grande partecipazione del pubblico. Per fortuna era disposto a spendere più di quanto avesse fatto nello stesso periodo dell’anno precedente (+17,23%)”. Nel periodo dal 1° gennaio al 22 febbraio 2020 hanno riportato il più alto incremento in termini di eventi le mostre (+ 9,51%) ed il cinema (+6,75%). Ciò è stato reso possibile grazie anche all’uscita in sala del film “Tolo Tolo”. I concerti, invece, hanno registrato una timida crescita in termini di offerta (+ 1,21%) ma un forte incremento della spesa al botteghino (+26,54%). Dopo aver anticipato i dati sull’andamento dello spettacolo in Italia nel primo semestre dello scorso anno, SIAE pubblica le cifre relative ai dodici mesi del 2020.

L’arrivo della pandemia

A seguito dell’emergenza coronavirus, da marzo 2020 sono chiusi al pubblico tutti i luoghi della cultura. Inoltre sono annullati gli spettacoli di qualsiasi natura, inclusi quelli teatrali e cinematografici. Solo a partire dal mese di maggio sono stati riaperti, a determinate condizioni, i musei e gli altri luoghi della cultura. Da giugno 2020 è stato possibile lo svolgimento di spettacoli in sale teatrali, sale da concerto, cinema e in altri spazi. Sebbene con una diminuzione della capienza massima. Tuttavia a ottobre 2020, dato l’incremento dei casi sul territorio nazionale, sono nuovamente introdotte le stesse limitazioni disposte nei primi mesi dell’anno. Tutto ciò ha determinato gravi perdite per il settore dello spettacolo con pesanti ricadute anche sui livelli occupazionali.

L’estate

Il 2020, dunque, in termini spettacolistici è un anno impropriamente detto poiché, rispetto al 2019, le giornate sono diminuite del 67%. Durante la ripresa estiva (dal 15 giugno al 25 ottobre), il numero di giornate è pari al 51,9% dello stesso periodo dello scorso anno. Segnale che non tutte le attività hanno comunque riaperto le porte dopo il lockdown. Nel 2020 sono stati solo 46.724 i locali che hanno organizzato almeno un evento a fronte dei 94.687 del 2019. Nonostante ciò, le riaperture del periodo estivo hanno fatto registrare una repentina risposta in termini di offerta spettacolistica. Si è verificato un picco massimo degli ingressi nel mese di agosto (6.837.576). Tuttavia agli inizi del mese di settembre, alla resistenza dei gestori non ha fatto seguito la stessa reazione da parte del pubblico, con una flessione degli ingressi.

Analizzando i singoli comparti, l’attività cinematografica ha registrato una diminuzione del 70,86% degli ingressi e, parallelamente, un calo della spesa al botteghino del 71,55%. Da sottolineare che nel primo bimestre del 2020 l’attività cinematografica era in crescita rispetto all’anno precedente. Grazie soprattutto al successo del film di Checco Zalone “Tolo tolo”, che con più di 7.000.000 di spettatori aveva mantenuto alti gli incassi in sala. Il periodo estivo, inoltre, ha segnato una ripresa dell’attività cinematografica che, seguendo il trend generale, è diminuita solo dal mese di ottobre.

About Giulia D'Agostino

Amante dei libri e delle serie tv. Appassionata di arte. Cresciuta a pane e Fabrizio de Andrè.

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